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Titolo: Raffaele Carrieri

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1932-11-02

Identificatore: 1932_479

Testo: GALLERIA
Raffaele Carrieri
L'ultimo premio viareggino ha messo in vista questo giovanissimo scrittore che ha già un passato, di guerra e di vita romanzesca. Volontario, fiumano, ferito, è il più giovane mutilato d'Italia: dopo la guerra, lo travolse l'esistenza in una grande città moderna, dove i relitti vengon buttati in margine senza misericordia [il terribile specchio ch'è Parigi di Lorenzo Viani è nella mente d'ognuno). Il Carrieri, protagonista di una serie di scene picaresche, te ultime scene della bohème novecento, s'è ricordato un poco dell’atmosfera e del tono vianeschi, e nel raccontare le sue peripezie parigine (Fame a Montparnasse - editore Bietti, Milano 1932 - L. 8) non ha fatto risparmio Ai colori nel dipingere l’ambiente e i tipi montparnassiani, campionario di quanto v'ha nel mondo di meno regolare, porto d'arrivo di tutti i ratés della terra e di tutti i cacciatori di chimere che han rotto i ponti con la comunità. Indubbiamente, il Carrieri nel suo libro rende tutto questo, rende lo spirito d'avventura che domina sul luogo, rende il senso permanente d'equivoco, d'anomalia e di verismo romantico che impregna fin i muri dei locali dove molli dei più fervidi ingegni internazionali hanno sepolto la propria giovinezza. Passano, nella lanterna magica del Carrieri, i pezzenti di Parigi, ma vi passano anche i grand'uomini in miseria, affratellati spesso da un comune epilogo tragico a chiusa d'un destino comune: il caso del povero Modigliani è il simbolo della « legione straniera » accampala a Montparnasse. Donde qualcuno, tra codesti grand'uomini straccioni, è riuscito un giorno a spiccare il volo verso la fama e la fortuna, Picasso e Utrillo, Carco e Mac Orlan, Jacob e Salmon; ma i caduti non si contano, e Montparnasse è un cimitero non di sole speranze. Il libro del Carrieri dà, dicevamo, questa atmosfera tragica, e se talvolta calca un poco la mano lo fa là dove l'episodio accessorio, l'aneddoto lo tentano a impegnarsi in sviluppi narrativi, in casi dà novella, ai quali la cronaca di Montparnasse e i caratteri, dell'ambiente servono da fondale. Per conto nostro preferiamo il Carrieri, più che come narratore, come cronista di codesta ultima bohème, la cui consuetudine lo ha fatto uomo. Molte pagine del suo libro sono veramente ricche di succhi umani, d'esperienza sofferta, drammatiche, e commoventi. Non è mai una stampa di maniera quella ch’egli ci dà, ma il risultato d'una. conoscenza e d'una pietà alle quali sono legati molti dei giorni più foschi, e pure indimenticabili, delta sua vita. Questo giovane scrittore, affacciandosi oggi nel nostro mondo letterario, reca sulle braccia un libro vissuto; e, non avendo avuto del tempo a disposizione per sedere a tavolino e distillare qualche concettuzzo in buona calligrafia, si è fermato un momento per confessarsi con una sincerità forse eccessiva, che è tuttavia il segno inequivocabile della validità della sua e sperienza d'uomo preparato all’arte dal dolore e dall'avventura. Montparnasse ha nel Carrieri il suo poeta, talvolta un poco truculento, ma fedele e soprattutto intelligente, di quella particolare intelligenza con cui gl'italiani giramondo affrontano ambienti e situazioni ignoti e ostili. C'è, nel libro, più d'uno scorbio di « guida sentimentale » della miseria parigina scavato in profondità; e ci sono ritratti di creature vinte, di umiliati ed offesi, soprattutto di donne, che battono un breccia quelli di taluni scrittori « specializzati ».
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File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 02.11.32

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Raffaele Carrieri,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 14 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/735.