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Titolo: PARODIE - Fermate del carosello

Autore: Orio Vergani

Data: 1932-09-28

Identificatore: 1932_427

Testo: PARODIE
Fermate del carosello
Le fotografie commerciali esposte nelle vetrine delle vie poco frequentate si ingialliscono non per l'azione del tempo, ma per l'invidia che nutrono verso le loro sorelle dell'aristocrazia, quelle fotografie di gran lusso che ritraggono misteriosamente donne di fatale bellezza: in mostra nel corso più affollato ed elegante della città, esse sono sempre circondate da una corte di ammiratori che esprimono con voci di entusiasmo il loro desiderio. Ma nelle stanche ore della notte, quando la stagione è gelida e la pioggia viene a rovescio, allora le povere cenerentole delle strade fuori mano sentono scendere un velo di pace e di gioia sul dolore che le consuma: poiché pensano che durante quelle ore solitarie anche le altere fotografie artistiche diventano derelitte quanto loro, abbandonate allo stesso modo, senza che le degni di uno sguardo neanche il vigile notturno, che oramai le conosce troppo bene.
Eppure c'è qualcuno che ama le povere « formato tessera » a sei lire la dozzina, consegna immediata. I ragazzi che andando alla scuola passano davanti a quelle umili vetrine non si sa cosa darebbero perchè un bel giorno comparisse in mezzo agli altri il loro ritrattino con il berretto alla marinara e il grembiule rigato, dove la mamma ha scritto con ago e filo rosso cognome e nome del suo bambino, perchè la maestra lo riconosca subito fra tutti. E i garzoni dei fornai e dei pasticceri lanciano correndo un'occhiata di desiderio, dalla loro bicicletta sconquassata, alle immagini dei baldi ciclisti che trionfano nella mostra del fotografo popolare: giovinotti che si reggono miracolosamente in equilibrio sulla macchina immobile, che portano grossi maglioni sportivi con sopra il nome di una fabbrica di pneumatici, che hanno già fatto buona figura in qualche gara dopolavoristica; giovinotti che presto avranno il proprio nome stampato sui giornali in carta rosa, che forse correranno la Predappio-Roma e chissà, fra qualche anno, vinceranno il Giro d'Italia o di Francia e può darsi anche il campionato del mondo.
Davanti a queste semplici esposizioni, anche i vecchi pensionati si fermano a meditare. Rivedono il giorno lontano in cui seppero d’esser stati ammessi a far parte del personale del Ministero. Corsero al telegrafo, per partecipare la vittoria ai genitori lontani, laggiù nel. piccolo paese di provincia. E poi, subito dopo, entrarono dal primo fotografo a buon mercato, che gli consegnasse entro ventiquattr’ore la fatidica copia al bromuro, da mettere nel libretto dei ribassi ferroviari per gli impiegati, dello Stato.
I commessi viaggiatori delle fabbriche di formaggio riflettono, pensierosi davanti al vetro, sulla opportunità di fare riprodurre le loro fattezze sui cartellini che annunciano ai clienti dei piccoli paesi la venuta del rappresentante della primaria Casa. X: « Riceverete venerdì prossimo, 15 corrente, la visita del nostro signor Rossi, che vi mostrerà gli ultimi prodotti di nostra lavorazione. Potrete così... ».
E finalmente, povere fotografie da mezza lira, non hanno una folla di ammiratori eleganti, è vero; e nessun giovine alla moda si ferma davanti a loro mormorando fra i sospiri: « Darei un milione per questa donna ». Ma le servette della contrada, tornando a casa con il fazzoletto della spesa infilato al braccio, si arrestano di colpo alla vista del bersagliere e del dragone che sorridono dal fondo dei salotti di maniera. Con il braccio rigidamente appoggiato a una colonnina a tortiglione, sulla quale posano il cappello con le piume o l'elmo d'oro e d'argento, il soldatino guarda lontano davanti a sè, come se scrutasse l'avvenire. Un avvenire d’amore, pensa la servetta che si perde nella contemplazione di quello sguardo. « Un avvenire d’amore per una come me. E’ un gagliardo giovine, simpatico, piacente, dall’aria svelta. Forse al paese avrà qualche piccola cosa del suo. Con uno così mi fidanzerei ». E cerca, poverina, di mettersi sulla linea di quello sguardo, di farsi vedere, di farsi valere. Domenica prossima, quando sarà di libertà, il primo soldatino incontrato per la strada parrà a Isolina quello stesso della fotografia. Se lui vorrà, non avrà che a stendere una mano per raccoglierla nelle braccia.
Ma le » formato visita » ignorano tutto questo. E sèguitano a ingiallire per l'invidia verso le sorelle aristocratiche dei corsi mondani, che i commendatori in guanti gialli e mazzetta di malacca contemplano riflettendo sull'ammontare del loro conto corrente alla Ranca.
ORIO VERGANI e per copia conforme
Alberto Cecchi.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 28.09.32

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Citazione: Orio Vergani, “PARODIE - Fermate del carosello,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 15 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/683.