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Titolo: Gino Novelli

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1932-02-24

Identificatore: 1932_139

Testo: GALLERIA
Gino Novelli
Novelli appartiene al gruppo palermitano della Tradizione, che fa capo a Pietro Mignosi, spirito austero e religioso, di sensibilità tormentata e moderna, teorico d’una poetica, e poeta egli stesso, che va sotto la divisa: « Senza Dio non v'ha poesia ». Novelli è cresciuto a questa scuola, ne ha abbracciato la causa, e ha dato fuori l’anno scorso un’« Antologis della nuova poesia religiosa italiana» che ha forse braccia troppo larghe ma che mostra assai chiaramente come lo spirito mistico sia diffuso nella poesia d’oggi. « Poesia religiosa, avverte il Novelli, in senso lato. Non tutti i poeti qui raccolti sono poeti di una religione positiva, o cattolici militanti. Ma il fondo delia loro religiosità è tutto pregno di cattolicesimo. Cioè ricco di positivo significato religioso ». Ciò vorrebbe giustificare inclusioni ed esclusioni: trovi gomito a gomito Anile e Bertacchi, Betti e Borgese, Chiesa e D’Amico, Fiumi e Giuliotti, Govoni e Hermet, Manacorda e Mastri, Moscardelli e Ada Negri, Novaro e Papini, Pea e Salvaneschi, Valeri e Zanfrognini; non trovi Buzzi, nè Ungaretti, nè Montale, nè Capasso, nè Grande, nè Saba. E i loro nomi avrebbero pur po tuto figurare nella raccolta novelliana. che vuol dare una prova del fondamento religioso dell’arte, secondo la formola cara al Mignosi per il quale la prassi intima della poesia diventa la pietà. Quanto al Novelli medesimo, la sua poesia è di quelle che, accostate, si amano, senza bisogno di classificazioni e di chiarimenti. Il suo canzoniere più recente s'intitola Migliore stella (ed. La Tradizione, Palermo): anche stavolta lo tiene a battesimo il Mignosi con uno scritto su « religiosità e forma » che vuol definire i caratteri dell’arte del giovane amico: « Poesia è povertà. Queir essenzialità espressiva che dice il dicibile senza girarvi attorno e senza gonfiar la voce. Antirettorica ed antieloquenza. Poesia è preghiera... Pregare è rivelare l’essenziale su un piano cosmico. La povertà di certe tue liriche mi pare più vera perchè conquistata dolorosamente... ». Tutto questo è vero in un certo senso; ma non si completa la figura del Novelli se non aggiungendo che i residui romantici, impressionistici e crepuscolari della sua poesia risolvono spesso sul piano autobiografico l’intimo dramma della religiosità del poeta, il quale si confessa attraverso il suo canto, tutto pervaso d’uno spirito di pietà umana e d’una ricerca di perfezione, umilmente professata, che trova accenti alti e commossi per esprimersi: attraverso uno stile poetico che è ormai una conquista. La sofferenza spirituale del Novelli, la suo. inquietudine, raramente si complicano e ritornano su sè stesse; più spesso studiano di chiarirsi dal di dentro, di farsi preghiera per tutti, esperienza di vita, altare di verità, consolazione. I motivi intimi, i capitoli del libro della memoria, si distèndono in canto velato di nostalgia e di tristezza; ma da tutto il canzoniere si esprime uno stato d'animo di tremore e d’adorazione di fronte al mistero cosmico che mi pare la nota più bella e personale di questo poeta.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 24.02.32

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Gino Novelli,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 15 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/395.