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Titolo: Le nostre inchieste

Autore: Riccardo Balsamo Crivelli, Marcello Gallian

Data: 1932-11-23

Identificatore: 1932_503

Testo: Le nostre inchieste
Abbiamo rivolto agli scrittori italiani la seguente domanda: Qual è il momento più importante, o quello che più volentieri ricordate, della vostra vita letteraria?
Vorrei che i lettori scegliessero, fra i momenti che io scriverò, il più bello e il più importante. Io non posso essere giudice. La prova generale della mia « Casa di Lazzaro » agli Indipendenti, sotto le ire e i vituperi del mio buon Anton Giulio? L'attimo in cui, fra una partita di briscola e una di scopone, Massimo Bontempelli fu nominato accademico, proprio sotto i miei orchi? O quell’attimo senza storia in cui, la barba di tre giorni e i calzoni a bracaloni, iniziai il ballo con la signora Braida, dopo il premio San Remo, fra le alte e smarrite personalità della regione ligure? Non so. Certo mi rimane fisso nella memoria quel periodo di tempo, breve e burrascoso, un attimo, quindici giorni, in cui scrissi « Pugilatore di paese » in una vecchia casa di via Ramni, a San Lorenzo. Tafferugli di ragazzi scoppiavano nei cortili: di quando in quando una palla di pezza e di carta entrava dalla finestra spalancata e mi colpiva alla fronte: tiravo un calcio e ricominciavo a scrivere di maggior lena. Odori di pesce fritto e di terribili peste umane. Mio figlio urlava a gola spiegata. A volte, entravano un carbonaio carico o un portalettere, mi chiedevano informazioni, poi scomparivano. Ero a tutti i venti, giorno e notte: mi assopivo un poco, poi di nuovo a battere sulla macchina da scrivere: tutto il palazzo ronfava, grandi tubi gorgogliavano. Ogni due tre giorni appariva mia madre, di sfuggita, depositava cinque o dieci lire sul tavolo e se ne andava. Dormii alla fine come un ghiro, tre giorni: morto. Le bozze di stampa le corresse mia moglie. Ma quei quindici giorni io li vedo ancora, in un attimo solo, accanto alla macchina da scrivere, vicino a una tenda che sapeva di polvere e di muffa, in terra briciole di pane, allo sbaraglio dentro tutto un palazzo, gli inquilini battevano le loro scarpe sul mio capo e di sotto si muoveva gente e di qua e di là, senza fine, acqua, rifiuti, stranieri in ascolto e ragazzi: il rione.
Marcello Gallian.
Quando l'editore Laterza mi mandò le bozze del « Boccaccino ».
Riccardo Balsamo Crivelli.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 23.11.32

Citazione: Riccardo Balsamo Crivelli e Marcello Gallian, “Le nostre inchieste,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 15 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/759.