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Titolo: Marise Ferro

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1932-11-16

Identificatore: 1932_498

Testo: GALLERIA
Marise Ferro
Un nome nuovo. « Opera prescelta dall'Accademia Mondadori nel concorso 1932 per un romanzo » dichiara l’editore stampando ora Disordine (ed. Mondadori, L. 10). E Alessandro Varaldo, presentandolo, inquadra la giovane autrice nel paesaggio ligure che gli è caro e che ha veduto nascere, venticinque anni fa, la bella e tormentata Marise. Disordine è il titolo di un celebre racconto di Thomas Mann: nel caso di Marise Ferro, il titolo vuol precisare il carattere e i modi di una serie di esperienze sentimentali e di vita, logico corollario d'una auto-definizione coraggiosa se pur crudele: « Ero selvaggia e scontrosa; non volevo amiche della mia età e della mia condizione... Ho preso dalla mia terra la sua forza primitiva, la sua veemenza d’espressione, il bruciore di tutti i suoi sentori e di tutti i suoi aromi. Nelle mie vene pesa e pulsa un sangue fiero di marinai corsari, nella mia anima spasima e si urla l’ansia di conoscere e di capire che ha avvelenata e innalzata la vita mediocre dei miei avi; nel mio spirito si dibatte e si strazia l’oscura e arcana tragedia interiore che arrestava gli occhi dei miei nonni davanti al mistero degli orizzonti; nel. mio cuore freme la nostalgia di tutti i sogni e di tutte le conquiste. Sono la figlia violenta della mia terra, e in me pesa l'onda atavica di tutti i veleni e i fermenti che le altre vite hanno lasciato nella mia ». Può bastare questo esempio a dare un'idea del tono e dello stile del diario. Una donna che si confessa senza reticenze, in piena sincerità; ma la urgenza e autenticità del sentimento non. ha ancora la forza di dominare la materia e di plasmarla. C’è nella Ferro l’annuncio di una narratrice in formazione, il fermento d'una sensibilità artistica in boccio; ma la visione non si concreta ancora in forma d'arte, e il « disordine » non è soltanto morale, è anche di idee e di costruzione. Con tutto questo, un libro interessante, un diario che rivela qualità precise; vorremmo dire, nella genericità e mediocrità della letteratura femminile, un esempio. A conquista stilistica compiuta, la Ferro avrà da pronunciare più d'una parola sua, perchè s'é resa conto istintivamente dei compiti e dei limiti della donna che scrive; la quale quando si ostina a ricalcare i modelli della letteratura corrente e a immaginare casi qualunque da novella e da romanzo senza recare all'opera nessun apporto d'esperienza viva e diretta, senza conferirle il segno privilegiato e inconfondibile della femminilità, è completamente fuori di strada. Perciò diciamo invece che la Ferro è sulla buona strada; e che preferiamo di gran lunga questo suo libro, scritto forse con soverchia disinvoltura, in linea stilistica e sintattica, ai romanzi pretenziosi delle sue colleghe che hanno rinunciato al sesso e si confondono nella folla maschile. In Disordine c'è, insomma, una donna, vive e ama una donna, s'incontrano notazioni così sottili e così spregiudicate che soltanto una donna può scrivere. Alla chiarificazione delle reazioni della psicologia femminile giovano più le 280 pagine di Marise Ferro dei cinque, dieci, venti volumi romantici delle scrittrici che non han nulla da confessare, o non vogliono confessare nulla o non sanno confessarsi, e s'accontentano di rubare il mestiere ai maschi. Di fronte a questa autenticità dei diario di Marise Ferro certe riserve d'ordine formale possono sembrar pedantesche. Si tratta, del. resto, di « cattive abitudini » comuni a molte donne che scrivono l'uso della preposizione « di » come risolvente sbrigativa del complemento causale (« miracolosamente umile e dimessa di amore... », « la sua maschera era dura di fissità... »), l’arbitrario trattamento dei verbi intransitivi (» il velo di un incerto pudore le impallidiva l’azzurro dei bellissimi occhi... »), ecc. ecc. Ma son difetti che sì possono perdere per la strada, e che Marise Ferro perderà facilmente. Ci sono in lei qualità troppo sostanziali perchè possano disperdersi: la sua prima prova è già dì più di una promessa.
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File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 16.11.32

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Marise Ferro,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 13 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/754.