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Titolo: Una parola al giorno: Volt

Autore: Paolo Monelli

Data: 1932-11-16

Identificatore: 1932_497

Testo: Una parola al giorno
Volt
Così si legge e si scrive ancora quasi dappertutto da noi, e peggio Wolt (forma che non esiste in nessuna lingua europea; inglesi, francesi, tedeschi scrivono Volt), con plurali naturalmente Volts e Wolts, per indicare quella unità della forza elettromotrice che fu così battezzata per decisione dei Congressi intemazionali di scienziati in onore di Alessandro Volta, Se si è voluto fare onore a Volta, si doveva dire Volta; come in nessuna lingua si storpia il nome del francese Ampère con cui è chiamata l'unità di corrente elettrica, o il nome del tedesco Ohm che ha dato il nome all'unità della resistenza. Nelle lingue straniere, che hanno coniato prima voltaic, voltaique, voltaisch, è comprensibile l'apòcope, per ignoranza o per assimilazione a quelle pronunce; in Italia si deve dire Volta, invariabile al plurale, come del resto ci pare sia stato deciso in un recente Congresso di scienziati italiani e come scrivono le più importanti riviste di elettrotecnica (esclusa, naturalmente, l'Enciclopedia Treccani, che scrive Volt; cfr, volume XIII, pagina 689).

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 16.11.32

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Citazione: Paolo Monelli, “Una parola al giorno: Volt,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 14 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/753.