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Titolo: La pagina che preferite

Autore: Adone Nosari, Ugo Betti, Sibilla Aleramo

Data: 1932-10-12

Identificatore: 1932_452

Testo: sLa pagina che preferite
Abbiamo rivolto agli scrittori italiani questa domanda:
Se per una antologia dei maggiori scrittori d’oggi vi chiedessero di scegliere dalla vostra opera la pagina che credete più rappresentativa della vostra arte, quale scegliereste?
Ecco altre risposte:
Se uno scrittore dice: « Questa è la mia pagina migliore » non è sincero, perchè ha la convinzione — oh, divina illusione! — che lutto ciò che licenzia è definitivamente ed eternamente bello. Per togliersi d’impaccio non avrà che da pregare altri di fare la scelta.
Un romanziere di buona fama non usurpata ha confessato testé che parecchie pagine tra le sue molte vinceranno il tempo. Modestia apparente, perchè entro di sè ha la sicurezza che tutta la sua opera non sarà, caduca. Uomo più felice dei fratelli De Goncourt, i quali si lamentavano che i loro libri avrebbero avuto una certa fine, dato che il mondo un millennio o l'altro avrebbe perduta ogni scintilla di vita!
Gli artisti non sono differenti, in fondo, dai De Goncourt e dal romanziere di buona fama: quando essi lascieranno questo mondo precario, lo faranno come gli eroi di Metastasio, senza però prendersela con le stelle, lietamente certi che non una briciola della laro fatica cadrà nell’oblio.
E adèsso domandate pure agli scrittori viventi la loro pagina migliore...
Adone Nosari.
Se per una grande antologia dei maggiori scrittori mi chiedessero ecc. ecc., la mia risposta, quando fosse veramente sincera, temo che sembrerebbe un po’ ambiziosa. Se in me c’è davvero qualche cosa di buono, questo qualche cosa vorrei che non lo si potesse cercare in una pagina.
Vi sono scrittori la cui fisonomia emerge completa da ognuna delle pagine che scrivono. Dieci pagine, mille pagine aggiungono poco a quell’una, e forse tolgono. Ammiro questi scrittori. Ma confesso che vorrei assomigliare a quegli altri, la cui parola magari sembra contradittoria, scialba, ma il cui profilo appare come quello di un’altura, a poco a poco, da lontano. Quel che più m’interessa in uno scrittore è quel gran giro di pensieri, di istinti, di ricordi, di emozioni, di esperienze, di errori, di tenerezze, di cattiverie, quell’intuizione totale, insomma, che emerge a poco a poco, di parola in parola, di volume in volume, come un mondo dalle nebbie.
Ugo Betti.
Scegliere è sempre imbarazzante. Soprattutto quando si è donna e si ha verso le proprie opere una tenerezza di madre.
Ad ogni modo, credo che per una antologia additerei alcuni brani del Passaggio, libro, fra quelli in prosa, che reputo sino ad oggi il mio maggiore (e del quale uscirà in ottobre una ristampa presso il Mondadori, con una prefazione inedita): particolarmente il capitolo intitolato Il nome, e quello intitolato : Le notti.
In quanto alle poesie, forse sceglierei Fauno, e forse Alla Psiche del Museo di Napoli.
Sibilla Aleramo.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 12.10.32

Citazione: Adone Nosari, Ugo Betti e Sibilla Aleramo, “La pagina che preferite,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 13 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/708.