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Titolo: Artisti che si confessano

Autore: Aldo Capasso

Data: 1932-12-21

Identificatore: 1932_423

Testo: Artisti che si confessano
Abbiamo rivolto ai maggiori scrittori e artisti italiani la seguente domanda: Qual'è il momento più importante, o quello che più volentieri ricordate, della vostra vita letteraria ed artistica? Ecco altre risposte:
Credo al valore dell'amicizia, e non c'è stagione della mia giovinezza ch'io non riveda abitata da volti fraterni. Volti oggi scomparsi o mutati. — ma vivi nel mio ricordo, di quella stessa vita che me li faceva collaboratori di magiche imprese — capaci di rinnovare il mondo. Ma i più importanti ricordi appartengono alla mia solitudine.
A tredici anni mi fu concesso il primo studio da pittore. Era. una piccola stanza color pisello, pulita e odorosa di vernice, la cui porta si apriva con gran fracasso in un andito conventuale pieno di altre porte numerate (piazza Savonarola, palazzo Carmelo).
Fu ammobiliata con avanzi di casa: un divano e qualche sedia di vimini, un tavolino fondo con una coperta rossa a fioroni bianchi. Dal finestrone alto si vedevano tremare le cime di un albero di mimosa.
L'inaugurazione avvenne alle otto di mattina, di gelido inverno. Vi arrivai trafelato co’ miei modelli: un fagotto di frulla e una grossa bottiglia di vetro di Boemia. L'odore delle frutta si sposò subito con l'odore della vernice, mentre il silenzio accresceva l’orgoglio della mia solitudine. Avevo le mani e le gambe paonazze dal freddo, ma le tempie bollenti. Lavorai a lungo, senza che un minimo rumore turbasse il mio raccoglimento. Ero felice, in un senso di eternità.
Ma la luce, dopo un largo crescendo, cominciò a declinare, e, quasi a un tratto, s’incenerì. I colori mi si confusero negli occhi stanchi. Sentii battere forte all'uscio, con disperazione: aprendo, mi apparve in lacrime il volto spaurito di mia madre, che non mi aveva visto tornare per il pranzo. Erano le quattro pomeridiane — triste congedo di quella mia eternità.
Primo Conti
Ricordo con particolare piacere, del mio passato, la sensazione di annullamento che mi diede un ciclo nuvoloso; e questa sensazione fa parte della mia vita artistica, perchè si cela al fondo di parecchie mie poesie. Quanto alle polemiche ed ai premi, queste cose non sono che cornice.
Aldo Capasso

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 21.12.32

Citazione: Aldo Capasso, “Artisti che si confessano,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 14 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/679.