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Titolo: Una parola al giorno: Flou

Autore: Paolo Monelli

Data: 1932-06-22

Identificatore: 1932_288

Testo: Una parola al giorno
Flou
Parola francese, non dal latino fluidus, o almeno non direttamente, ma dal germanico flaw, olandese flauw, che vuol dire debole, fiacco (tedesco odierno flau). Chiamavano flauw gli olandesi le monete mal coniate, dai tratti incerti; e i francesi pare abbiano usato per la prima volta flou in questo senso. Poi diventato sostantivo, flou è nella pittura sfumatura, nella fotografia sfocatura, nel cinematografo « dissolvendo » o sfocatura. Indica l'inesattezza dei contorni, la nebulosità delle linee, il confondersi dei particolari, che fu considerato difetto ed ora diventa pregio d'arte. Le fotografie sfocate sono poi risorsa delle persone vecchie e fruste, di gente dal profilo duro, dagli occhi aridi. Essi non oserebbero chiedere al fotografo, mi sfochi; dicono: « con un po’ di flou, è così artistico ». Il fotografo è uomo, e capisce.
La parola si traduca come si è indicato; in scritture o discorsi non del tutto tecnici può essere sostituita anche da nebbia.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 22.06.32

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Citazione: Paolo Monelli, “Una parola al giorno: Flou,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 15 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/544.