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Titolo: All'insegna delle Belle Lettere

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1932-04-13

Identificatore: 1932_191

Testo: NOTIZIARIO
All’insegna delle Belle Lettere
* Di Aldo Palazzeschi, del quale è uscito recentemente il volume Stampe dell'Ottocento, l’editore Mondadori licenzia in questi giorni, nella » Biblioteca Romantica », la versione del ciclo completo di Tartarino di Alfonso Dau det cioè Tartarino di Tarascona, Tartarino sulle Alpi, Tarascona a Mare. Nella nota che chiude il volume il Palazzeschi definisce il carattere dell’eroe daudetiano, uomo del Mezzogiorno, « bravaccio, fanfarone, volubile, rapido alla commozione come alla più sfrenata allegria, agli abbattimenti e al l’entusiasmo, espansivo, straripante, ru moroso, ebbro di vita e di sole, che dice menzogne per esagerare ed ingrandire la vita che ama con tutte le proprie forze... ».
* Un vivo successo stanno ottenendo scrittori e artisti italiani a Parigi, ove esposizioni e Case editrici seguono con simpatia la loro produzione. La pubblicazione d’arte e letteratura, diretta da Neymon, Les cahiers jaunes, ha iniziato una serie di numeri dedicati all’Italia. Il numero di aprile è consacrato a « Prampolini et les peintres futuristes italiens », con prefazione di Marinetti e numerose riproduzioni di opere di Prampolini, Alimandi, Ambrosi, Andreoni, Belli, Benedetta, Caviglioni, Cocchia, Crali, Depero, Diulgheroff, Dormal, Dottori, Duse, Fillia, Munari, Oriani, Pozzo, Rosso Mino, Tato, Thagaht, ecc. Il numero di maggio, «Ecrivains italiens d’aujourd’hui », conterrà prose di Pirandello, Marinetti, Aniante, Bacchelli, Perri, Rosso di San Secondo, Rocca, Solari, Tombari, Vergani. I numeri seguenti presenteranno Moravia, Saponaro, Zavattini, ecc.
* In occasione della XVIII Biennale d’arte che sta per aprirsi a Venezia, è bandito uh concorso per un premio detto del « Gondoliere » (lire 10. 000), da assegnarsi alla migliore opera di poesia, in lingua o dialetti italiani, pubblicata tra il 1° gennaio 1930 e il 30 aprile 1932 Il concorso non potrà chiudersi con dichiarazione di esito nullo: il premio sarà assegnato in ogni caso e resterà indivisibile. Compongono la giurìa Silvio Benco, Antonio Baldini, Emilio Cecchi, Alfredo Gargiulo e Pietro Pancrazi.
« Si annuncia prossima, pei tipi della Casa editrice Armando Gorlini di Milano, la pubblicazione del romanzo di Dino Bonardi Il tempio sulle ceneri, col quale l’autore dà compimento al ciclo iniziato col Dono del fiume e continuato con Silenzio, cuor d’amore.
* La figura di Tommaso Campanella e presentata felicemente da Nino Valeri in un « profilo » dell’editore Formiggini. Il « propter Sion non tacebo », che è il motto dell’ultima opera del Campanella, può essere assunto come simbolo della sua vita, che offre un cosi drammatico dissidio tra l’angustia delle contingenze esteriori e la indomabile energia dell’animo. La redenzione che il Campanella sperava era la conciliazione di tutti i popoli nel seno della Chiesa cattolica riformata e chiamata alla purità della legge naturale « che è quella di Dio ». La sua filosofia, nel tentativo di fondare la verità della religione nella « natura », tende a sopravanzare la posizione del Rinascimento e annunzia esigenze e intuizioni moderne.
* Dopo la biografia di Stalin scritta da Essad bey e pubblicata nelle edizioni Treves, compaiono in questi giorni due altri libri sul dittatore moscovita: uno di Ugo d'Andrea, nella Biblioteca di cultura politica dell’Istituto nazionale fascista (ed. Treves), col titolo Le alternative di Stalin, e l’altro di Christian Windecke, tradotto da Giacomo Prampolini per l’editore Hoepli: si intitola Lo Zar rosso e porta come sottotitolo l’indicazione: « Grandezze e mierie del piano quinquennale ». In realtà il Windecke (pseudonimo d' un osservatore diretto che non vuol farsi conoscere) studia nel suo complesso il misterioso mondo sovietico, già conoscendone le premesse storiche, ossia la lenta formazione dell’idea bolscevica. Egli raggruppa la materia in un suggestivo trittico la Russia degli Zar. ignara della incombente catastrofe; l'avvento al potere del bolscevismo sotto l'egida di Lenin il grandioso miraggio del piano quinquennale, voluto e animato da Stalin. Questi tre tempi sono collegati dalla figura centrale di Stalin, del quale l’autore traccia la movimentata vita e la drammatica ascesa al potere assoluto.
* Le lettere di Marcel Proust alla «Nouvelle Revue Française », editrice delle sue opere, compaiono riunite in volume. L’interessante corrispondenza è preceduta da una bio-bibliografia ed è seguita da lettere e notizie riguardanti il breve periodo in cui Proust fu addetto alla Biblioteca Mazarino.
* Roland Dorgeles pubblica un nuovo libro, Le château des brouillards, nel quale è rievocata la vita di Montmartre prima della guerra.
* L’amore sovietico è il tema trattato in un libro documentario da due scrittori russi, Manikowsky e Chala chow: nulla di più desolante di questa inchiesta sulla psicologia della fanciulla russa quale l’ha creata la rivoluzione.
* Col titolo « Decamerone degli scrittori ungheresi d’oggi », Sigismondo Móriez pubblica una antologia di prose narrative dovute a scrittori, magiari del dopo-guerra. Vi figurano, fra gli altri, alcuni autori che il pubblico italiano già conosce: Bibò, Bohuniczky, Dallos, Gelléri, Kodolanyi, Nyro, Maria Szabò, Szitnyai, Tamasi.
* Lo scrittore transilvano Miklos Banffy, ex-Ministro degli Affari Esteri d’Ungheria, noto in letteratura sotto lo pseudònimo di Miklós Kisbàn, ha pubblicato una collana di novelle gaie ed umoristiche, di uno stile volutamente arcaicizzante, « Memorie dello scaltro Baldassarre ».
* L’Arciduca Giuseppe Francesco (figlio dell’Arciduca Giuseppe, noto per i suoi ponderosi volumi di « Memorie di guerra ») è anch’egli scrittore e poeta di valore ormai riconosciuto. Egli pubblica ora un dialogo poetico-filosofico, « Il Poeta e la Morte ».
* Il quotidiano Pesti Hirlap di Budapest pubblica un articolo di Ignazio Balla dedicato a vari scrittori italiani.
L'articolo è corredato da quattordici caricature (D’Annunzio, Pirandello, Marinetti, Forzano, Sem Benelli, Luigi Bonelli, Bontempelli, Cantini, Chiarelli, Cozzami, Papini, Repaci, Rocca, Orio Vergami) ed esamina con acume i caratteri della nostra letteratura.
* A Tenney Franck, professore di letteratura latina nell’Università di California, si devono molti libri sulla storia politica, economica e letteraria del l'antica Roma. Il più recente s’intitola « Life and Literature in the Roman Republic », e vi si riscontra una valutazione della vita letteraria sgombra di toni accademici, un’assenza assoluta di estetismo, un realismo limpido e vigoroso.
* Sullo scrittore nordamericano ottocentesco Herman Melville, autore di Typee, di Moby Dick e di molti altri libri avventurosi, ha scritto un interessante saggio Cesare Pavese: lo pubblica La Cultura nel fascicolo gennaio-marzo.
Eugenio D'Ors, filosofo, scrittore e critico d'arte, accademico di Spagna. E‘ un fervente studioso dell’arte e della letteratura del nostro Paese: egli ha tenuto recentemente a Parigi alcune conferenze sulla pittura italiana del Novecento parlando di Tosi, Carrà, Funi, Sironi, De Chirico e Tozzi.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 13.04.32

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “All'insegna delle Belle Lettere,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 15 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/447.