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Titolo: Cinque minuti con...

Autore: Telemaco

Data: 1932-02-10

Identificatore: 1932_89

Testo: Cinque minuti con...
Nicola Moscardelli
— Novità all’orizzonte? — chiediamo al delicato poeta abruzzese.
— Ho finito di scrivere « Ostruzionismo, ovvero La vita ha sempre ragione », romanzo nel quale vivono delle persone, che io ho realmente conosciute e che, se non proprio tutte, han fatto gran parte delle azioni descritte nel romanzo. Il personaggio più importante di esso non è un uomo nè una donna, ma la festa della notte di San Giovanni in Roma.
— Un romanzo di folla?
— In un certo senso. Ma come ho avuto occasione di dire infinite volte dal 1928 ad oggi, l’amore essendo una parte della vita ma non tutta la vita, compare in questo libro nella esatta proporzione con cui esso compare nella vita: come uno spicchio dell’arància.
— Giustissimo: l’immagine dell'arancia è, direbbe Campanile, succosa. E poichè ella è in vena di confidenze, non fugga tanto presto.
—Come ho pure avuto occasione di dire altre volte, ad uno scrittore bisogna domandare non che cosa fa, ma che cosa pensa, il che è molto più importante. E prima di tutto, bisognerebbe rivolgergli la domanda delle domande, quella che nessuno osa rivolgere ed a cui forse nessuno oserebbe rispondere: « Perchè scrivi? ». Dal modo come sì risponde a questa domanda si può dedurre se valga poi la pena di leggere le opere che quello scrittore scrive.
— Propositi per l’avvenire?
— Se avessi quattrini vorrei farmi editore. Vorrei pubblicare una collezione intitolata «Collezione Universo» nella quale dovrebbero trovar posto tutti i più grandi scrittori del mondo, di tutti i tempi. Opere tradotte per intero o in frammenti, precedute da uno studio preciso, ma breve, accompagnate da una bibliografia per chi desiderasse maggiori informazioni. Per es. Goethe: uno o due volumi che contenessero il Faust, una scelta delle Poesie, delle Tragedie, frammenti dei romanzi e dei colloqui con Eckerman: ce ne sarebbe più che a sufficienza per avere « il Goethe» alla portata di ognuno. Così per Dante, Shakespeare, Shelley.
— Vogliamo tornare a Nicola Moscardelli?
— Sia. Tornando ai libri miei e lasciando quelli altrui, sul telaio ce ne sono parecchi altri: ma prima di parlarne è bene finirli.
Paolo Buzzi
Paolo Buzzi, milanes de Milan, non lo si può incontrare che all’ombra del Duomo. Domanda di prammatica:
— Cosa prepara?
— Per la prossima Fiera del Libro, uscirà presso Campitelli il mio nuovo romanzo, Le beatitudini, seguito delle Dannazioni. Sarà, in fondo, il poema ultramoderno dell'« aeroplano-razzo ».
— Per arrivar nel la luna?
— Vedremo! Intanto sto preparando per Mondadori un altro vasto romanzo-poema, Nostra Signora degli abissi in cui si dovrà sentire la presenza del Duomo dalle cento aguglie presso il quale sono nato.
— Un libro di memorie, allora?
— Quasi. Vi sarà una parte sotterranea che richiamerà una specie di limbo della fanciullezza misera e oscura. Poi una parte tutta nella luce colorata delle lampade, dei finestroni: e nell'atmosfera musicale degli organi e delle cantorie. Quindi, una terza, tutta fra le maraviglie candide dei pinnacoli dove i miei avi hanno lavorato a scolpire le statue e dove il mio cognome è di casa.
— Certo, Buzzi: il poema del Duomo non poteva scriverlo che lei. Siamo sicuri che sarà un'opera degna del grandissimo soggetto. Ma non abbandoni la poesia!
— In poesia lavoro attorno ai « 365 tasti del mio pianoforte »: impressioni, notazioni liriche quotidiane: sarà un Annale di genere nuovissimo: la prima lirica che ricorda Arnaldo Mussolini, fu pubblicata in fac-simile d’autografo sul primo numero dell’anno del Popolo d’Italia.
— Il 1932 continui per lei come è cominciato. Salute all’ambrosiano fedele!
Telemaco.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 10.02.32

Citazione: Telemaco, “Cinque minuti con...,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 14 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/345.