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Titolo: Progetti di racconti e di drammi che Baudelaire non scrisse

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1937-06-07

Identificatore: 1937-38_16

Testo: Fra le carte di un poeta
Progetti di racconti e di drammi che Baudelaire non scrisse
Baudelaire ha lasciato molti appunti su progetti e piani di romanzi, novelle e commedie che si proponeva di scrivere. Ne fu data notizia la prima volta nell’edizione del 1887 delle opere postume; poi la lista apparve successivamente aumentata, e oggi la troviamo completa nel sesto volume dell’edizione critica delle opere baudelairiane curata da Y.G. Le Dautec (N.R.F. 1937). La lista comincia con una serie di titoli e continua con « canovacci » e note varie. Di titoli ce n’è almeno una settantina; ma son tutti rimasti allo stato potenziale, perchè Baudelaire non condusse a termine quasi nessuno de’ suoi progetti.
Ecco, del resto, alcuni di codesti titoli: Un affamato, L’almanacco, L’amore parricida, L’automa, Il disertore, La fine del mondo, La bella avventuriera, L’olocausto, L’amante dell’idiota, L’amante vergine, Il marchese invisibile, Testa o corona, Il ritratto fatale, Il trionfo di Giovanna, La tratta dei bianchi, Il volto ingenuo..... (alcuni non sfigurerebbero in testa a romanzi di Montépin). Anche gli argomenti non la cedono ai titoli: si tratta di forme deteriori del romanticismo, derivate da Petrus Borei e da altri pontefici dalla fantasia truculenta. Vediamone qualcuno.
Un affamato: « Supponiamo un povero affamato che voglia approfittare d’una festa pubblica e d’una distribuzione di viveri per mangiare. La folla lo sommerge e ne fa scempio ».
L’automa: «Chi è come amante. Mago, in previsione di disgrazia, vuol lottare contro le leggi della natura. Il suo testamento: « Se tu m’ami davvero... ». Ed egli rivive automaticamente. La sua amante si domanda quale delle due esistenze è un sogno. L’automa la persuade che ha sognato prima, e che adesso lui vive proprio realmente. Tuttavia l’anima, vergognandosi di creare la felicità con la menzogna, preferisce commettere un delitto, e risveglia la donna con la morte, per raccontarle tutto in paradiso. Che cos’è il paradiso?... ».
La fine del mondo: « Un romanzo sugli ultimi uomini. Gli stessi vizi di sempre. Distanze immense. La guerra, i matrimoni, la politica tra gli ultimi uomini. Gli ultimi palpiti del mondo, lotte, rivalità. L’odio. Il gusto della distruzione e della proprietà. Gli amori della umanità decrepita. Ogni sovrano non ha che cinquanta armati. (Evitare l'ultimo uomo) ».
Poi altre note alla rinfusa:
« Tutto giovane, le vesti, la seta, i profumi, le ginocchia delle donne... ».
« Nè rimorsi nè rimpianti. Che importa soffrir molto quando s’è molto goduto? E’ una legge, un equilibrio. Trovare l’algebra morale di questo detto. Motivi vari ».
« Bisogna sempre tornare al marchese De Sade, cioè all’uomo naturale, per spiegare il male. Cominciare con una conversazione sull’amore tra gente difficile. Sentimenti mostruosi dell'amicizia o dell’ammirazione per una donna viziosa: Trovare avventure orribili, strane, attraverso le capitali... ».
Anche i progetti di lavori teatrali comportano parecchi titoli e alcune trame abbastanza sviluppate (La fine di don Giovanni, Il marchese del primo Ussari, L’ubriaco), le quali però non consentono di formarsi un’idea precisa dei drammi che il poeta ne avrebbe derivato. La sola ipotesi concessa è che, com’era sua abitudine, egli avrebbe sviluppato le trame piuttosto comuni con mezzi nuovi.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 07.06.37

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Progetti di racconti e di drammi che Baudelaire non scrisse,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 16 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/2335.