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Titolo: Scrittori giovani: Silvio Salvagno

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-07-12

Identificatore: 1933_322

Testo: SCRITTORI GIOVANI
Silvio Salvagno
Questo è un giovane che si tien fermo alle vecchie posizioni e che di tuffi pericolosi non ne farà mai. È autore d'un romanzo che la firma editoriale Vallecchi non esita a comprendere in una collana di scrittori contemporanei: come potrebbe il Salvagno, praticamente parlando, cominciar meglio? Oggi come oggi, il mito del genio incompreso, dell'artista solitario che non riesce a farsi strada, del poeta misconosciuto, ecc., è svuotato di senso. Un giovane, per poco che prometta, trova sul suo cammino tutti gli aiuti che vuole. Si corre anzi il rischio, andando di questo passo, di rendere gli esordii troppo facili ai candidati al Parnaso e di eliminare il tirocinio e l’attesa che sono sempre ottime scuole del carattere e dello spirito. Senza contare che si potrebbe fare un lungo discorso sul valore della « vita difficile » e dei contrasti, sulla formola romantica della solitudine e del dolore come risolventi della crisi artistica, ecc. Per tornare al Salvagno, occorre avvertire che il suo romanzo, Ombre sul sole, non s’impone nè per novità di assunto nè per peculiari doli di stile, ma riesce ad interessare per una certa sua semplicità quasi ingenua e per una freschezza casalinga che possono sembrare residui della narrativa d’altri tempi, ma che portano nel loro stesso grembo un dono di modesta poesia. Sarebbe facile ridurre il romanzo del Salvagno a formole note: ad esempio la sua « interpretazione » della donna-vampiro, della passione colpevole e del bacio proibito è più vicina agli schemi romantici ridonanti d’un satanismo tutto esteriore che non alla torbida e tumultuosa sensualità novecentesca. Il Salvagno risolve il suo caso di romanzo secondo una linea di pacato ottimismo che rivaluta le ragioni profonde del sentimento e dell’amore. Si capisce che s'amerebbe meglio vedere un giovane che comincia alle prese con temi più spericolati e con spiriti e forme meno archeologici, ma il romanzo del Salvagno è costruito secondo le buone regole e con una certa disinvoltura che piace, anche se la psicologia appare talvolta un poco sommaria e le conclusioni si lasciano facilmente indovinare.
Augusto Platone: ha vent'anni ed è studente di legge a Torino. I primi versi glieli pubblicò la rivista Il Crocchio di Livorno. Opere: Inquietudini, liriche (ed. Praetoria, Torino, 1931).
Mario Spediacci: è nato a Carrara nel 1908 ed è sacerdote. Ha pubblicato Chiome d’argento, Cuore di mamma, Carrara terra del candore e, quest’anno, La casa deserta.
Luigi Bolgiani: è nato in Brianza nel 1908. Ha pubblicato: Cristallo poliedrico, liriche (ed. Corbaccio, Milano, 1931).
Silvio Fazzino: ha diciotto anni ed è nato a Novara. Ha pubblicato nel 1931 Primule, versi (Tipografia Sociale, Novara), dove tra l’altro abbiamo notato un sonetto al Pascoli di felice taglio epigrammatico.
Raffaello Roberto Menasci: nato a Milano nel 1911. Ha pubblicato, con lo pseudonimo di Tino Rinaldo Arpagnon, L'antico cavaliere, romanzo (ed. Belforte, Livorno).
Guido Massarelli: nato a Sassinoro di Benevento nel 1911, portato negli Stati Uniti a sette anni, tornato poi in Italia « per non parlare e pensare che in italiano », com'egli dice. Ha pubblicato: La ridda degli amori, romanzo (1926) e Raffiche, liriche (1933).
Luca Sergio di Roccani: nato a Napoli nel 1908. Ha pubblicato Primi albori, novelle (1926); Il mio libro non si legge, novelle (1933); Ho biografato Alberto Donzelli (1933).
Luigi Bernieri Dotta: nato a Torino nel 1909. Ha pubblicato quest’anno il romanzo L'amara sentenza (ed. Cavalieri, Como) e nel 1932 un opuscolo: Mamma.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 12.07.33

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Scrittori giovani: Silvio Salvagno,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/1132.