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Titolo: Il miglior libro dell’Anno X

Autore: Lettori

Data: 1933-03-01

Identificatore: 1933_147

Testo: Il miglior libro dell’Anno X
Abbiamo invitato i lettori a rispondere alla seguente domanda:
Quali libri avete letto durante l'anno X e quali di questi hanno fatto su di voi maggiore impressione?
A inchiesta chiusa stabiliremo una classifica dei dieci migliori libri pubblicati in Italia durante l'anno X, e agli autori dei giudizi più originali assegneremo dei premi in libri.
Dei libri pubblicati nell’anno X più d'uno mi ha interessata, confermando in me il convincimento che la nostra letteratura sia in periodo di pieno sviluppo. La mia predilezione assoluta va tuttavia a « Villa Beatrice » di Bruno Cicognani, che ritengo il miglior romanzo pubblicato nell'annata. La figura della protagonista — che nella prima parte del libro mi aveva suscitato quasi antipatia — ha finito per conquistarmi, tanto nel suo caso eccezionale si rivela satura d'umanità. Evidenti e reali mi sembrano le figure degli altri personaggi, che vengono a costituire tutto un piccolo mondo. E poetico e sodo mi sembra lo stile come colorita e viva la lingua. E quale altro romanzo italiano dei nostri giorni può vantare una significazione spirituale ed umana più grande e più alta di quella che si esprime da questo libro e che ha ispirato l'autore?
L. BUSONI - Firenze.
Quanti sono i poeti italiani d'oggi degni di penetrare più intimamente nella coscienza del popolo? Da Giovanni Descalzo, il poeta operaio (e sul serio) di Sestri Levante, a Carlo Deileroix, rapsodo della nostra epopea, il cammino è lungo e interessantissimo. Però, fra tutti i libri di poesia letti nell’anno decimo, nessuno mi ha così profondamente commosso come « Canzonette - La Morte » di Ugo Betti. In esso la vita è rappresentata con tratti indelebili in tutte le sue manifestazioni di dolore e di gioia, di esaltazione e di tedio. A poco a poco il suo significato recondito ci è rivelato. Tutto un mondo si forma lentamente intorno a noi, che anche, anzi specialmente, nei momenti in cui ci ergiamo a combatterlo e dalla sua amarezza facciamo sgorgare la nostra felicità di vivere, ci accorgiamo essere diventato il nostro mondo di tutti i giorni, carne nostra.
Credo per ciò in Betti, credo nella poesia italiana. E vedo con piacere che ci credete anche voi.
FRANCESCO M0NOTTI - Roma.
Seguo con molto interesse l’apparire di libri narrativi e di poesie, però sono pochi i volumi che leggo. Nell’anno decorso sono passati sotto i miei occhi — oltre a qualche altro di minore importanza — i seguenti libri: « Ilia ed Alberto » del gen. Gatti; i due volumi postumi dei compianti Umberto Flaccida e F. M. Martini: « Gente e scene di campagna » e « Il silenzio »; il volumetto di Antonio di Saìnt-Exupèry, vincitore del Premio Foemina: «Volo di notte»; «Groviglio di vipere » a « Giovedì Santo » di François Mauriac; « La Madonna » dì D. Bulgarini, e il romanzo « Perfetta letizia » di Pietro Mignosi.
Tra questi, se dovessi stabilire una graduatoria, mi troverei imbarazzato, ma confesso una preferenza se pur lieve per il romanzo di Pietro Mignosi, che mi è parso pregevole per molti punti. È notevole in questo libro quella precisione — vorrei dire quella nudità narrativa — che afferra subito il lettore, e quello stile gagliardo, deciso che a molti ha richiamato quello verghiano. Non so quale e quanto influsso l’arte di Giovanni Verga abbia esercitato su Mignosi autore di « Perfetta letizia », ma è certo che questo romanzo è ben costruito, molto ben condotto, e le coloriture dei personaggi moventisi in un ambiente paesano raggiungono un effetto bellissimo.
ELIO CAMPIONE - Messina.
Fra i libri usciti nell’anno X, due m. sembrano veramente degni di particolare attenzione: Villa Beatrice di Bruno Cicognani e Stampe dell'Ottocento di Aldo Palazzeschi. Il libro del Cicognani ha il pregio di una fluidità veramente notevole, che non indugia su notazioni troppo minute, ma procede rapido in una narrazione di rara efficacia e di un’armonia costante. Ambienti, stati d’animo, persone, tutto è corpo e non particolare. Stampe dell’Ottocento palesa invece, attraverso una sottile vernice d’ironia, una profonda tristezza interiore, e in questo contrasto appunto il libro acquista uno stile turgido ed un valore concreto. Fra i buoni libri stanno anche: Il servitore del diavolo di Enrico Pea, La scuola di ballo di Arturo Loria, I fratelli Rupe di Leonida Rèpaci. Infine la buona rivelazione parmi venga da Gianna Manzini in Boscovivo, prose gentili, pervase da un gusto poetico eccellente.
GIOVANNI PIUMATTI - Bra.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 01.03.33

Citazione: Lettori, “Il miglior libro dell’Anno X,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/957.