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Titolo: Opinioni: Francesco Mauriac

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-01-25

Identificatore: 1933_90

Testo: OPINIONI
Francesco Mauriac
Si traduce Mauriac. Un autore « europeo » che ha risolto per conto suo il problema dell’odierna inquietudine e ha risposto con sicurezza alle più angosciose domande. Mauriac è un poeta alto e sereno, un critico ben provveduto del tempo presente. I suoi libri, da Genitrix al Bacio al Lebbroso e al Nodo di vipere, tre capisaldi della sua arte e del suo pensiero, sono stati tradotti e divulgati da noi. Ora alla serie s’è aggiunto un commòsso e austero libretto nel quale si celebra umanamente e cristianamente il rito del Giovedì Santo (Casa editrice « La Morcelliana », Brescia - L. 5). « Basta aver avuto la grazia di una fanciullezza devota perchè il solo nome di questo sacro giorno risusciti le morte primavere »; cosi Mauriac ci introduce subito nel clima poetico adatto alla rievocazione dell'incantesimo del Giovedì Santo, delle sacre funzioni che lo caratterizzano nel ciclo della Settimana del Golgota, degli insegnamenti eterni che ne derivano.
Non si apre un libro sul Giovedì Santo per trovarvi ricordi d’infanzia. È vero. Ma è vero altresì che le meditazioni sul mistero eucaristico ci riconducono inevitabilmente ai giorni lontani il cui ricordo trascina seco profumi d'aromi e d’incensi, di conti liturgici, di musiche mistiche. Un giorno di primavera che ritorna ogni anno, ma il cui ricordo più profondo è legato alla primavera della vita e alla sua innocenza. Quella della prima volta che ognuno di noi si accostò alla mensa divina. Il mistero della Transustanziazione ha dettato al Mauriac pagine nelle quali la semplice fede, comune al dotto, all’artista e al filosofo come all'umile e al bambino, diventa elemento di poesia adorante. V'è dentro il segreto dei canti più belli del grande tesoro religioso cui hanno contribuito i re e i profeti, i padri della Chiesa e i mistici d'ognitempo. Mauriac, credente in mezzo ad una società che non crede, ch'è, peggio che ostile, indiperente e scettica, e alla crisi morale del mondo non oppone che rimedi provvisori derivati dalla sua concezione materialistica ed egoistica della vita, ha pensato appunto a questi fratelli « non cristiani » al cui orgoglio impotente ricorda che la promessa, mantenuta nell'Eucaristia, è anche per loro, specialmente per loro, perchè il Figlio dell’ Uomo « è venuto a cercare ed a salvare quello che era perduto ». Lo stile personale del Mauriac e la garanzia del suo nome d’artista sono etichette che aprono a questo libretto le strade più vaste. Un poeta parla del Dio invisibile che vede, del Dio nascosto che il più umile dei fedeli riconosce e scopre.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 25.01.33

Etichette:

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Opinioni: Francesco Mauriac,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/900.