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Titolo: Il miglior libro dell’Anno X

Autore: Lettori

Data: 1932-12-28

Identificatore: 1932_551

Testo: Il miglior libro dell’Anno X
Abbiamo invitato i lettori a rispondere alla seguente domanda:
Quali libri avete letto durante l’anno X e quali di questi hanno fatto su di voi maggiore impressione?
Tra le risposte che ci giungono da ogni parte d’Italia ne scegliamo alcune che ci sembrano degne d'essere fatte conoscere e intanto ripetiamo l’invito ai lettori a voler partecipare a questa gara che si risolverà in un’efficace forma di propaganda a favore del libro italiano. A inchiesta chiusa stabiliremo una classifica dei dieci migliori libri pubblicati in Italia durante l’anno X, e agli autori dei giudizi più originali assegneremo dei premi in libri.
Tra i libri che ho letto quest’anno, quello che più m’è rimasto impresso è « Piccola gente di città » del povero Fracchia. Ho letto Pirandello, Moretti, Fraccaroli, Martini e altri, tuttavia preferisco il Fracchia, perchè maggiormente s’avvicina al mio modo di sentire, alla mia anima. Il successo di un libro non dipende forse, il più delle volte, dalla sua umana verità, dalla sua semplice familiarità, e, soprattutto, dal fatto che facilmente sa commuovere e conquistare, onde si vede che spesso un autore poco noto è preferito ad un altro di fama, magari solidissima?
Il libro del Fracchia è semplice, chiaro, lineare, pure le pagine sono quasi sempre pervase da un’onda di poesia vera, delicata, tutta sfumature. « La storia di un’anima è la storia della creazione »: queste parole di E. F. Amiel potrebbero benissimo fissare il carattere anche delle opere del Fracchia, poeta degli umili, dei poveri, della « piccola gente », eternamente malata di malinconica tristezza, che dipinge stupendamente la poesia di una lagrima, come quella di una bionda ricciuta testina di un bimbo che è « bello ma non cammina », che ride e soffre e piange e canta per tutti ma specialmente per se stesso; il quale « se stesso » non si lascia mai scoprire ma soltanto indovinare. Ogni suo racconto finisce con una nota d'amarezza; e non manca tuttavia il barlume di gioia e serenità: se c’è pietà per quelli che soffrono c’è anche bontà e sorriso per quelli che godono.
GUIDO MANAZZON - Legnago (Verona).
Come al solito, anche nell’anno X ho letto molti libri, tra cui ricorderò (tralascio le opere di poesia) « Vita e morte di Adria » di Bontempelli; « Servizio di guardia » di G. B. Angioletti; « Capogiro » di Arnaldo Frateili; « La palla. al balzo » di Enrico Falqui; « Fammi vivere il tuo sogno » di Gino Ghidoni; » Sei lettere sulla parola » di Angelo Cristina-Curella con un postscriptum su « Arte e Grazia » di Pietro Mignosi; « I fratelli Rupe » di Leonida Rèpaci; « Pugilatore di paese » di Marcello Gallian »; « Marcia nuziale » di Lina Pietravalle; « Monte Ignoso » di Paola Masino; « L’anima del mio paese » di Armando Zamboni; « Il Molino della carne » di Luigi Bartolini; «Il sogno di Mia» di Antonio Faleschini; « Vent’anni » di Corrado Alvaro; « La santa passione » di Mario Gastaldi; « Filippo Corridoni » di Manlio Barilli; « Ombre e penembre del Teatro di prosa » di Ettore Strinati; « La fuga » di Rosso di San Secondo; « Leggende calabresi » di Francesco Perri; « Amare » di Gino Rocca; « Scrivere a Papini, papinianamente » di Oliviero Bianchi; «Soldati e palloncini» di Giuseppe Malara; « Gog » di Giovanni Papini; «Piccola borghesia» di Elio Vittorini; « Tutta Frusaglia » e « La Vita » di Fabio Tombari; il « Mare » di Giuseppe Maria Pellicano; «Le aquile » di Virgilio Brocchi; « Il gusto della vita » di Giuseppe Urbani; « Galiarda » di Piero Gadda.
Ho citato alla rinfusa e non ho forse citato tutto. Ad esser breve dirò che il miglior libro — secondo il mio gusto di lettore — è « I fratelli Rupe » di Leonida Rèpaci.
Caratteri aderenti totalmente ai personaggi (come non era in « La carne inquieta ») demarcati l’uno dall’altro; individualità dolci alcune, potenti altre, riflettenti il carattere di una gente: stile caldo e impetuoso; pagine sul paesaggio, bellissime: romanzo, insomma, poderoso, anche storicamente, e che va esaltato in blocco: senza riserve. Ed anche senza ricorrere a catalogazioni e a richiami di maestri: Tolstoi e Verga, Dostoiewsky e Zola, Proust e Remarque.
PAOLO APOSTOLITI - Catanzaro.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 28.12.32

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Citazione: Lettori, “Il miglior libro dell’Anno X,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 16 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/807.