Beta!
Passa al contenuto principale

Titolo: Le vetture - libreria sui treni

Autore: Ezio Camuncoli

Data: 1932-12-07

Identificatore: 1932_526

Testo: PROPOSTE
Le vetture-libreria sui treni
Caro Diorama.
la mia proposta di istituire una vendita di libri sui grandi treni vuole avere il solo merito, come dissi, di concorrere in modo concreto e facilmente realizzabile alla maggior diffusione del libro italiano in confronto di quello straniero. Ribadisco dunque il concetto della praticità che caratterizza — sia dal punto di vista tecnico sia da quello finanziario — il progetto delle vetture-libreria, e per il momento ritengo opportuno contenere la proposta nelle sue linee essenziali. Per adesso bisogna che una domanda di concessione arrivi al Ministero delle Comunicazioni e che il Ministero l’accolga; non mancheranno in seguito tempo e opportunità di discutere ogni sorta di particolari.
Ecco intanto alcuni consensi, che devono aver valore d’incitamento a chi può realizzare la mia proposta. Scrive La Tribuna:
« Inutile dire che sottoscriviamo la proposta. Perchè si è anche noi di quelli che in treno — per un libro — certe volte fra una girandola di sbadigli spenderebbero le dieci, le quindici e magari le venti lire. Noi — si pensi — che siamo i portoghesi delle librerie. Figurarsi gli altri... Risponderà il Ministero delle Comunicazioni? ».
A sua volta II Tevere scrive:
«L’idea è bella e buona. Bella: perchè escludendo rigorosamente dalle vetture-libreria la merce straniera si può dare una mano alla diffusione del libro italiano. Buona: perchè se pure non permetterà ai rivenditori un guadagno pari a quello di altri loro colleghi viaggianti, riuscirà sempre a far realizzare un certo margine di utili. Il che non è mai disprezzabile nè disprezzato dai librai ».
Lo stesso Tevere va più oltre:
« Se chi ha già l’appalto per la rivendita di libri e giornali nelle stazioni volesse sobbarcarsi a rendere fatto la proposta di Camuncoli, non ci sarebbe da stare a discutere sul pro e il contro».
L’appalto della rivendita di libri e giornali nelle stazioni ferroviarie è della S.A.F., la quale potrebbe far conoscere il suo pensiero, e, tanto meglio, le sue intenzioni. Se, com’è probabile, la S. A. F. estende i suoi diritti a tutto il territorio della rete statale, è evidente che la precedenza spetta ad essa, come pure a essa è da chiedersi l’iniziativa.
Non credo che le vetture-libreria possano costituire una concorrenza dannosa alle edicole e ai carretti ferroviari della stessa S. A. F. Il « vero » lettore sale in treno quasi sempre provvisto di libri, e in ogni modo egli li acquista in precedenza. Il lettore, diremo cosi, occasionale, compera invece i libri all’atto della partenza, ma solo quando se ne ricorda. Resta un terzo tipo di lettore, il « probabile », che costituisce la gran massa dei viaggiatori; è appunto questo lettore probabile o possibile, che mi ha suggerito l’idea delle vetture-libreria; Durante i cinque o dieci minuti che precedono la partenza, il lettore « probabile » è pressato da ben altre bisogne che non l’acquisto di un libro: egli deve provvedersi di sigarette, d’acqua minerale, di panini; deve trangugiare un caffelatte, una birra; un gelato... Tutto, per lui, viene prima del libro. Bisogna dunque offrirglielo, il libro, e offrirglielo quando non può rifiutare di pensarci, quando si annoia, quando le chiacchiere col vicino non bastano più a distrarlo, quando mancano ancor due ore al segnale del pranzo...
Ecco un nuovo pubblico che la S. A. F. potrebbe conquistare; anzichè una concorrenza alle edicole, le vetture-libreria costituirebbero altrettante fruttuose appendici di esse.
Dal canto suo il Ministero delle Comunicazioni non dovrebbe considerare la proposta con criteri esclusivamente e rigidamente speculativi; chè allora di uno scompartimento di seconda classe (ciò che basta per la libreria) dovrebbe pretendere dal concessionario il prezzo di otto biglietti, quanti cioè sono i posti che contiene.
Non è supponibile che in regime fascista le iniziative miranti ad apportare una sia pur modesta pietra all'edificio mussoliniano s’isteriliscano nella fase del progetto o trovino insormontabili ostacoli negli stessi organi dello Stato. Agisca dunque chi può e chi deve.
Ezio Camuncoli.
Qui si vede come Francesco Chiesa venga adescando i suoi futuri lettori.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 07.12.32

Citazione: Ezio Camuncoli, “Le vetture - libreria sui treni,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 14 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/782.