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Titolo: Il mare - a Giuseppe Ungaretti.

Autore: Nino Savarese

Data: 1932-07-13

Identificatore: 1932_316

Testo: Il mare
a Giuseppe Ungaretti.
L’azzurra chiarezza, che avvolge i monti qui intorno, mi parla dell' antico mare che un giorno coprì questa conca, e il dolce fondo di queste valli.
La luce filtrava in un silenzio di alghe mosse.
All’altezza di questi voli, sciamavano i pesci, portati dall’incessante palpito dei flutti.
Poi la valle rimase come un vaso vuoto.
Il sole riscaldò col suo fiato la terra, rabbrividita di purezza.
Solo le ombre del cielo vi si posavano, trascorrendo lievi sui nuovi prati di alghe, distese sui colli, come vele cadute.
Lassù, su la cima, la roccia trattiene una conchiglia, come il fiore di un ricordo, e la conserva, intangibile, sotto il vetro di un museo naturale.
*
Camminiamo sul fondo di antichi mari. Per strade, emerse (forse sulle cime di alte foreste sepolte) in una notte di millenni, e che in un’altra notte, forse, scompariranno.
Di soppiatto abbiamo tracciato questi termini sulla terra; questi sentieri, pei quali i muli carichi salgono placidamente dalle valli.
Lavoriamo nelle pause del tempo.
All’insaputa di qualcuno.
Leviamo la voce durante i sonni di quelle forze, che mutano faccia alle cose.
La nostra amorosa fatica, che culmina in questi filari di olivi, in questi colonnati di cipressi, e nelle creste di case che a sera brillano da lontano, riposa sull'ultima spoglia della terra. Ma appena scavata, col colorato tessuto delle sue fibre, essa mostra la storia e le crisi del suo crescere.
Incerto e sterile è il nostro lavoro, mai in armonia coi segreti del tempo. Tra i campi gialli del grano, nei suoi recessi profondi, striati di ombre e di verde tenero, la valle par si inumidisca in un presentimento di mare.
*
Dietro i monti crescono veli bianchi e azzurri: forse, fra poco, torneranno a straripare le acque.
Le luci di questi paesi si spengono, dietro il velo dell acqua: i contesi frutti della terra si perdono, portati dalle correnti: la cenere dei nostri corpi si scioglie.
*
Lassù, oltre la cima più alta, passa una vela.
Va verso terre nuove, che ci ignorano, con tutta la nostra storia.
Il mare tremola e luccica in un vergine silenzio.
Nino Savarese.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 13.07.32

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Citazione: Nino Savarese, “Il mare - a Giuseppe Ungaretti.,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 14 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/572.