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Titolo: Parodie

Autore: Ugo Betti

Data: 1932-06-29

Identificatore: 1932_297

Testo: PARODIE
CANZONELLA UGOBETTINA (per ocarina)
Tutto il dì la Canzonella acqua di maggio sciorina, scodella.
— Povera me, nessun la vorrà bere, rotta è la tazza, scocciato è il bicchiere.
Che se la verso chi mi fa da nappo?
E se svapora chi mi presta il tappo?
E se la dono ve la prenderete?
Povera me, nessuno ha sete. —
Per far canzoni, per vincer l'alloro ogni sera sotto al lavoro, ma di rimucce non ne vedi un paio ch'ella già dorme sopra il calamaio.
Allor le Muse con le barbe bianche vengon giù da monte Parnaso, mettono in carta parole stanche; dopo mezz'ora tutto è ultimato.
E Ugobettina aprendo gli occhi:
— Uh, quanti versi! Sono stata brava! — Andava a letto e il premio sognava.
Pronto è il volume, ma il premio non viene.
— Ohimè, ohimè, nessuno mi sostiene. Eppure, dirlo non starebbe a me, l'uovo l'ho fatto e canto « coccodè ».
Ma questo cocchino di chi sarà?
E questo mio sfarzo chi l'apprezzerà?
Se l'accademia gli dà un'occhiata il di dopo son certo premiata. —
— Che fate, cara Canzonella?
— Aspetto il premio, signor Mondadore.
— E insieme a questo eziandio l’editore!? — Da quel dì per tutta l'Italia
sciala il poeta tra fuochi di paglia
e Mondadore per Ugobettina
fa stampare una bella edizioncina;
lancia il libro che va di bocca in bocca
e agli altri concorrenti nulla tocca.
Ugobettina esulta tutta
però il lettore resta a bocca asciutta.
NINNA NANNA.
Sotto la luna che nuvole pasce gira la terra come palla di piombo mamma canta al bambolo in fasce la ninna nanna del mago Tirompo.
— Fiorellino di un mese e quattro giorni chiudi gli occhi color pervinca se vien Tirompo e trova che non dormi ti fa mangiare dalla tinca. —
Il bimbo porta le dita al naso e sorridendo con lui si trastulla; mamma insiste: — Uccellino di raso, prendi sonno che il mondo ti culla.
Se non riposi Tirompo lo chiamo e lui ti porta lontano lontano. —
Il passerotto sbadiglia un pochino, dice forte: — Tirompo non c'è!
Prendi invece nel tuo comodino quel libro che sfogliavi testè. —
Mamma ora legge i versi di Betti il mago della poesia bambina; il bimbo in fretta chiude gli occhietti e s'addorme con la sua mammina.
CANZONELLA DEL POETA
Come un bimbo che trema nell'andare mi son preso per la manina e mi son fatto accompagnare dal suono di un'ocarina.
La strada del canto era un sentiero tutto bordato di ortica; sedere non mi potevo anche se morto dalla fatica.
I piedi dei versi eran molto stanchi, zoppicavano ogni momento, ma l'ocarina diceva: — Avanti, laggiù in fondo c'è un lume spento.
Guarda, le farfalle nel sole han mutandine di polline rosa e del pensiero le viole ti scrutan con aria pensosa. —
Giorno e notte, cammina, cammina, accompagnato dall'ocarina
sono arrivato in fondo alla favola.
Paola, Paola, porta la pizza in tavola!
UGO BETTI
e per copia conforme: Luciano Folgore.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 29.06.32

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Citazione: Ugo Betti, “Parodie,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 14 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/553.