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Titolo: Guido Pusinich

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1932-04-27

Identificatore: 1932_207

Testo: GALLERIA
Guido Pusinich
L'autoritratto di Guido Pusinich, che qui riproduciamo, è una presentazione. Vale come specchio d'un carattere, come documento morale. Il signorile riserbo del suo temperamento non è freddezza o disdegno dei contatti con la vita, che l’artista non potrebbe commettere errore peggiore. Ma è un bisogno spirituale di isolamento come fonte di motivi poetici, maturazione del clima ideale per il canto e la, meditazione. Se Pusinich vive e lavora in solitudine, non è dunque ch'egli stia chiuso nella classica torre d’avorio, in odio al volgo profano o, in più larga sintesi, avulso dall'umanità. La corda degli affetti urnani è quella che più di frequente vibra nelle sue liriche e nei suoi racconti. Si direbbe piuttosto che egli viva intento a scavare se stesso come un asceta, raccogliendo però tutti gli echi che gli giungono dal mondo degli uomini, vibrando all'unisono con essi, in quanto hanno di universale, di immutabile, legato alla tristezza della carne e agli aneliti dello spirito. Guido Pusinich scrittore è noto al pubblico per le sue novelle « Gente pigra », per i suoi « Orti di Persefone » (rievocazione dell’oltretomba greco-romano attraverso i poeti classici ricantati e rivissuti), per le storie dialogale « Le parole degli uomini », d'un simbolismo tutto latino, ma nient'affatto pirandelliano nelle quali fino il titolo avverte che ri troviamo in presenza d'un intimista. Che è quanto dire, oggi, un poeta. La, poesia moderna, dopo essersi inchinata con ammirazione dinanzi a tutto ciò che la letteratura italiana ci ha dato in tanti secoli di incontrastato dominio della forma spinta al di là del contenuto, rivendica i diritti del sentimento, e, fatta giustizia di un recente impressionismo che voleva mettere in gara la parola con la musica e col colore, s'è volta a far dei suoi mezzi l'uso che la stessa natura le addita e ad ottenere, come la sana architettura, il massimo risultato col minimo sforzo: che, in poesia, vuol dire far parlare le, cose, e anche parlare al cuore: da cuore a cuore, da uomo a uomo. Su questa strada il Pusinich si è messo decisamente col suo ultimo libro di « Canzoni e leggende » che vede la luce per i tipi dell’Eroica; dove egli riesce a commuovere per mezzo d'immagini che sono sempre trasfigurazioni della realtà. Libro che va letto con attenzione, perché quanto più l'espressione è attenuata, leggera, volutamente dimessa. d’una povertà quasi mistica tanto più è ricco e originale il pensiero, nato da un tormento interiore e da una appassionata esperienza della vita.
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File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 27.04.32

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Guido Pusinich,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 14 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/463.