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Titolo: Cinque minuti con...

Autore: Telemaco

Data: 1932-04-06

Identificatore: 1932_181

Testo: Cinque minuti con...
Bonaventura Tecchi
— Quale impressione ha riportato dal suo recente viaggio in Germania?
— Ho avuto l'Impressione che fra i tedeschi vi è un crescente sensibile in teresse per tutto ciò che riguarda l’Italia: non soltanto nel campo politico, ma anche in quello culturale e letterario. Piccola ma significante prova è. l'interesse con cui pubblico e giornali hanno seguito le mie conferenze in varie città della Germania. In queste cruseries, in cui ho messo spesso in confronto le due letterature, ho cercato soprattutto di far capire come dopo lungo e non infruttuoso periodo di preparazione, avvenuto nei movimenti letterari di questi ultimi anni, i giovani scrittori italiani vogliono dare qualche cosa di vivo, di vicino alla vita italiana d’oggi, che resista, come interesse e come arte, anche nelle traduzioni.
— Che cosa sta preparando di nuovo?
— Spero che entro l'anno esca un nuovo libro di novelle: Il cane cieco, novelle brevi, questa volta, e non soltanto d'amore...
— E di letteratura tedesca?
— Sto pensando a un saggio su Hans Carossa, lo scrittore di cui ora molto si parla in Germania e che a me sembra assai notevole. Uscirà poi il miai volume Scrittori tedeschi contemporanei, che data un'idea, spero esatta e viva, dell’odierna letteratura tedesca. Ho anche finito la traduzione dell’opera di Wackenroder e di una scelta dell’epistolario.
— E di critica italiana?
— Raccoglierò anche qui in volume i miei saggi, con un titolo pericoloso: Maestri e amici.
Aldo Mayer
Edito dalla Casa Treves-Treccani-Tumminelli, esce in questi giorni il primo volume di prosa narrativa di Aldo Ma yer, intitolato Tutti dicono che... Abbiamo chiesto allo scrittore triestino:
— Una raccolta di novelle?
— Non potrei affermarlo in coscienza. Ho tentato di presentare in forma nuova, adatta a farsi leggere, problemi che a me sono apparsi importanti e che mi pare troppo spesso sfuggano all’attenzione della vita quotidiana.
— Salutiamo con molta simpatia il suo ingresso nel mondo letterario.
— Veramente ci sono entrato da tempo. Pensi che ho cominciato a scrivere a... sette anni.
— Un fanciullo prodigio?
— Quasi. Però il mio debutto ufficiale coincide con la mia maturità di uomo e di artista.. A farmi avanti col mio nome ho aspettato che la mia coscienza me ne autorizzasse.
— Ma esistono suoi lavori precedenti.
—Ce ne sono parecchi, ma apparsi sotto altro nome. Anche la Gazzetta del Popolo pubblicò un mio romanzo. Io lo avevo intitolato Il manico della scopa; il giornale preferì invece II castigamatti. Allora però, per i motivi su esposti, i miei lavori giravano sotto il nome di Federico Cordillet oppure di Richard Mirelle. Ebbi approvazioni che mi incoraggiarono.
— Evidentemente l’avevano preso per un romanziere francese. Il nuovo volume è una doverosa « messa a, punto ». A proposito, perché l’ha intitolato Tutti dicono che...?
— Ho molto studialo e sto ancora esaminando che cosa sia l’opinione pubblica e quale importanza abbia, specialmente quando essa non rappresenta le grandi voci della saggezza, dell'esperienza, della coltura, ma le piccole voci del mondo comune, superficiale, disattento e frettoloso, che tutto giudica press’a poco e si esprime per luoghi comuni. Di solito i mortali dànno molta importanza a queste voci, anche alle più insignificanti. Ho tentato di stabilire il perchè di questo fenomeno, in relazione specialmente al problema della felicità o meglio della serenità.
— Altri prossimi lavori?
— La Casa Treves pubblicherà tra breve il mio romanzo: Comanda, noi ubbidiremo!, nel quale espongo in sintesi le conclusioni cui sono giunto e che le novelle esaminano in forma analitica.

Telemaco.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 06.04.32

Citazione: Telemaco, “Cinque minuti con...,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 14 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/437.