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Titolo: Enrico Pea

Autore: San V.

Data: 1932-02-17

Identificatore: 1932_122

Testo: MISTERI INTIMI
Enrico Pea

Da molti anni la maggiore attrattiva per chi andava quindici giorni d'inverno a Viareggio era data dalla possibilità di passarli in compagnia dei due artisti che vivono in quella città: dico Enrico Pea e Lorenzo Viani, i custodi di tutti i misteri della spiaggia viareggina, quando gli ultimi bagnanti l'abbandonano al furore delle libecciate.
Si. vedeva Lorenzo Viani, vestito di velluto marrone alla cacciatora, passare in bicicletta fra Fossa dell’Abate e la Darsena Vecchia, ed era lui la guida più autorizzata per chi avesse voluto fare la conoscenza con quel mondo che vive nei pressi della piazza del Mercato, nei fumi del cacciucco e dei ponci, mondo di irregolari dal quale perù, qualche volta, può scappar fuori un Gianni. Con Viani, insomma, si potevano conoscere sul posto i Vageri, gente d'onore e di rispetto.
Enrico Pea, invece, nella solitudine invernale, aveva il còmpito di mantener vivo qualche barlume dei costumi galanti della buona stagione. Il suo temperamento e le abitudini orientali lo facevano rifugiare in un caffè, l'unico rimasto aperto, e quivi tener circolo fra belle signore e spasimanti. In quell'aria un po’ pettegola, allora, pareva che fosse ritornata a Viareggio l’antica corte di Maria Luisa.
E i forestieri si dividevano così a seconda dei propri gusti: con Pea quelli che avevano desiderio di un'atmosfera, più riposante, con Viani gli altri, avidi di color locale, di sensazioni a forti tinte.
Ma ormai una delle attrazioni è venuta a mancare, perchè Enrico Pea ha lasciato Viareggio per andarsi a stabilire a Firenze. Già qualche gruppo di Vageri è stato avvistato nel pressi del Caffè Torricelli, al quale è subito venuta a mancare quell’effimera parven za mondana, e tutta la città tirrena, nei mesi invernali, ha ripreso ora definitivamente il suo consueto aspetta marinaresco.
Un vero peccato! Proprio quando il nome di Pea sta per diventare di grande attualità in tutta Italia. E non dico soltanto per il suo ultimo libro. Il servitore del Diavolo, pubblicato dalla Casa Treves, che molti critici hanno giudicato la migliore opera letteraria dell'annata, e che. ha serie probabilità di vincere un grosso premio, niente meno che le cinquantamila lire dell'Accademia d'Italia; voglio dire invece per il fatto che Enrico Pea, per confessione propria discendente di briganti córsi, si può ormai considerare come mo superstite bandito di quell'indomita isola. Di qui, dunque, se egli è oggi l'uomo del giorno, che chi sa quanti inviati speciali da tutte le parti del mondo avrebbe attirato, con la sua presenza, a Viareggio.
A Firenze, dove si è trasferito, potrà avere altrettanto successo? E' quello che vien fatto di chiedersi con una certa angoscia, ben sapendo quali gravi effetti può produrre la concorrenza della barba di Bruno Cicognani.
San V.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 17.02.32

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Citazione: San V., “Enrico Pea,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 15 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/378.