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Titolo: L'aviatore italiano in cielo d'Africa

Autore: Aldo Capasso

Data: 1936-04-01

Identificatore: 1936_43

Testo: L’aviatore italiano
in cielo d’Africa
Al volontario Galeazzo Ciano
Saper come si muoia, Più preziosa rende questa vita Giovine e lieve, che ha sì dolci vene? Credo: perché non mai specchiai così Sottilmente, ogni minima bellezza Del mattino! Il mattino è il mio sereno Regno, ove vola un favoloso uccello Ch'io sono; questo volo è d'un candore Di mondo appena nato... Per un attimo Eterno, oblio il pericolo e il mio nome, E sinanco i compagni cari, sotto La casta immensità del cielo; poi Rauchi ululi nemici, al cuore allegro D'orgoglio annunciano secca la raffica Che mi dovrebbe recar morte. In quelle Voci urlanti c'è l’odio, ed il terrore Di cui è fatto l’odio umano; io, Senza odio perché senza sgomento, Ripensando al mattino, ed alla patria
Dolce ch’è lunge e pur presente, e in cuore Avendo il guardo, intenso, onde il mio Duce Dà forza di leoni
Agl'imberbi fanciulli, ecco sorrido; Seminando la morte tra le nere Formiche in fuga, senza odio, senza Ombra di crudeltà nel labbro mio, Sorrido puramente alla lontana Patria che m’ebbe fiducia, ed in me A lei dice una voce: — Vedi, sono Attento a fare ciò che tu volevi, Attento al compito, che tu m’hai dato, Come buon figlio, vedi... —;
ed una calda Corrente di gioia, dentro il mio sangue, È la certezza di obbedire Uno Ch’è Duce, e sa per noi la mèta, sa Il nostro volo, il nostro amore, sa Indovinar perfino ch’io sorrido... ».
Aldo Capasso.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 01.04.36

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Citazione: Aldo Capasso, “L'aviatore italiano in cielo d'Africa,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 13 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/2259.