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Titolo: Barcarola fluviale

Autore: Diego Calcagno

Data: 1935-07-30

Identificatore: 1935_266

Testo: BARCAROLA FLUVIALE
Giovani, cantanti, teneri, i fiumi furono dalle montagne aure mentre il ghiaccio si fonde sui vertici e crollano negli abissi fantasmi e paure.
Giunti all'amore delle piane serene i fiumi ridono, larghi, felici.
La vita è chiara, corre tra i campi di menta, le case, le belle vendemmiatrici.
Fiumi qualunque, senza una storia, senza delitti, senza battaglie, senza ponti, suicidi, città lucenti.
Poveri fiumi di campagna che sono limpidi, buoni, pieni di pesci contenti.
I barconi randagi portano some penose di pietre, di tronchi e di sabbia. Nessuno saprà mai dove vanno e finiscono un giorno a una riva estatica, nel desiderio eterno della spinta d'una anima viva.
Chiamata da miracolose feste, cigolanti caroselli bianchi e tiri a bersaglio, nell'ultimo sole, trascina la marcia dei saltimbanchi.
Qualche cavallo selvaggio nitrisce, si ferma e si china a bere alle sponde. Specchiano le trecce pesanti e lisce dentro l’acqua le donne bionde.
Le zingare leggono la mano, mentre l’acqua tintinna e striscia, ai pastori sdraiati sui greti.
Il fiume è già calmo e lontano quando si gonfiano, tra bisbigli e baci d'innamorate, i canneti.
Addio, terra. Tra ninfee e giunchi l’estuario è tutto una melanconia verde. Le prime stelle di mare recano l’annunzio dell’agonia.

I buoni e i cattivi accoglie il mare, risonante paradiso d’acque che oscilla d’angeli morti e di polipi gelatinosi.
Tutti i fiumi, i chiari e gli impuri, gli oceani accolgono misericordiosi.
Diego Calcagno.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 30.07.35

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Citazione: Diego Calcagno, “Barcarola fluviale,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 13 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/2175.