Il dizionario degli umoristi (dettagli)
Titolo: Il dizionario degli umoristi
Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)
Data: 1934-09-05
Identificatore: 1934_366
Testo:
Il dizionario degli umoristi
Nell'anno di grazia 1923, nove scrittori francesi si riunirono un giorno a un banchetto offerto da Giorgio Geiger, uno dei raccoglitori delle notissime « Histoires juives »; e alle frutta, discorrendosi delle maggiori o minori probabilità d'uno dei presenti d'entrare all'Accademia di Francia, il Geiger rivolto al « candidato » disse: — Ebbene, perchè non ne fondi una tu d’accademie? Saresti sicuro di farne parte!
La proposta fu accolta sul tamburo, e l'Accademia degli umoristi nacque. Da principio era costituita da venti membri; ma presto l'allegra compagnia portò i suoi effettivi a venticinque e poi a trenta. Per entrarvi non si pongono candidature; la scelta è fatta dagli accademici stessi, e tra i nuovi accolti ce n'è stato più d'uno al quale la nomina è giunta di sorpresa. Il consesso di codesti « autoimmortali » ha cominciato con l'istituire un premio dell’umorismo che in dieci anni è stato assegnato cinque volte; quindi ha provveduto a preparare un dizionario dello spirito che dovrebb'essere, nelle intenzioni dei compilatori, il breviario degli uomini sani di cervello. È un prontuario di definizioni argute e mordaci ad uso di coloro per i quali la gaiezza non è ancora scomparsa dalla faccia della terra e che in fatto di spirito si mantengono nella linea della tradizione secondo l’insegnamento rabelesiano: « Mieux est de ris que de larmes escrire, pour ce que rire est le propre de l'homme ». Eccolo dunque questo Dictionnaire de l’Académie de l’humour français (éditions de la Tournelle, Paris, 1934. Franchi 20), un maneggevole libretto d'un dugento pagine, con molti disegni sbarazzini di Joseph Hémard.
Tra gli umoristi che vi hanno collaborato, parecchi sono noti anche in Italia, come Romain Coolus, Dekobra, Curnonsky, Galopin, Paul Reboux, Miguel Zamacoïs, Léon Xanrof. Ma l'elenco dei membri dell’Accademia comprende anche altri nomi popolari, di membri che sono stati a guardare e che è peccato non abbiano contribuito alla vivacità dell’originale dizionario, per esempio Cami e Geo London. Una passeggiata tra queste pagine è un modo di vendicarsi della tristezza dei tempi e di ritornare alla tradizione di cui sopra: il repertorio abbonda di voci tra le quali si può mettere insieme un buon mazzetto. Vogliamo provare?
* * *
Accessorio: oggetto annesso all’oggetto indispensabile, ma che spesso è più indispensabile dell’oggetto indispensabile.
Accidente: una disgrazia che non viene mai sola, perchè è sempre accompagnata da un agente e da un farmacista.
Aggettivo: piuma sul cappello del Sostantivo.
Agile: qualità degli sportivi in corsa e dei cassieri in fuga.
Agile.
Alfabeto: una ventina di piccole chiavi che aprono tutto.
Altruismo: l’arte di servirsi degli altri avendo l’aria di amarli.
Americano: Shylock travestito da Pilade.
Aprile: il cattivo soggetto simpatico.
Ascensore: macchina in riparazione grazie alla quale si continua a usare la scala.
Autista: colui che volta le spalle alla borghesia.
Automobile: macchina per circolare in fretta, la cui diffusione rallenta sempre più la circolazione.
Autopsia: l’assassinio dei morti.
Aviatore: l’uccello azzurro dell’odierno racconto delle fate.
* * *
Bagno penale: la casa di ricovero degli « autori di drammi ».
Banca: fortezza moderna che salta piuttosto di arrendersi.
Bar: farmacia aperta la domenica.
Battesimo: la prima doccia della nostra vita.
Bere: operazione che assorbe.
Bere.
Biblioteca: mobile di lusso dove certi asini collocano con cura dei libri rilegati in vitello.
Bigamo: un uomo che non teme i lavori forzati. O anche: un amatore di confronti.
Biglietto: le donne l’adorano sempre, sia d’amore, sia di banca.
Bontà: la macchina per fare gli ingrati.
Borghese: l’operaio appena può.
* * *
Cacciatore: membro della società protettrice degli animali.
Cadavere: antico mortale.
Capitale: sinonimo di fondant.
Cappone: gallo ritiratosi dagli affari.
Carattere: è in tipografia che si trovano i più resistenti.
Carnevale: epoca feconda di nasi nuovi.
Caso: pseudonimo del destino.
Cervello: palazzo delle illusioni; casa sovente disabitata.
Chilometro: cinquecento metri per un tassì.
Chirurgia: ouverture in sordina.
Coda: il sorriso del cane.
Conto: nome che i ristoranti danno alla sottrazione.
* * *
Decapitato: antico testardo.
Dedica: menzogna parafata.
Dentista: un uomo che mangia coi nostri denti.
Diamante: quando sono due si chiamano solitari.
Diavolo: pseudonimo dei nostri cattivi istinti.
Dieta: l’inferno dell’appetito.
Diligenza: la tartaruga del turismo.
Disco: l’eco a casa sua.
Discorso: la parola in abito da cerimonia.
Dottore: un signore che i malati fanno vivere ma che non sempre fa vivere i malati.
Dramma: la fine di molte commedie.
* * *
Ebrezza: anticamera dell'ubriachezza.
Economia: stipsi pecuniaria; la maggior virtù agli occhi degli eredi; un presente che il passato fa all’avvenire.
Economia.
Educazione: abitudine contro natura.
Elogio: discorso che mette un po’ d’allegria nelle cerimonie, funebri.
Eva: la prima costoletta.
* * *
Fallimento: l’origine di qualche fortuna.
Famiglia: casa dove c’è da bere e da mangiare.
Fantasia: arabeschi dello spirito.
Fatalità: risposta a tutto.
Fauno: temperamento ninfatico.
Fedeltà: sinonimo di ostinazione.
Fuga: la prudenza in atto.
Funerale: cerimonia che lascia freddo l’interessato.
* * *
Gaiezza: la sola felicità alla portata delle classi povere.
Genio: qualità postuma.
Giorno: foglio di presenza del sole.
Giovinezza: frutto che si consuma prima che sia maturo.
Gloria: appuntamento tra venti anni.
* * *
Ignoranza: appartamento non ammobiliato.
Indulgenza: la bontà che non costa nulla.
Ingratitudine: una delle forme più diffuse d’amnesia.
Istruzione: bagaglio in deposito.
Lavabo: officina di Ponzio Pilato.
Lettura: inaffiamento cerebrale.
Libertà: schiavitù collettiva.
Libraio: il figlio delle nostre opere.
Luminare: si dice d’un uomo eminente, anche quando s’è spento.
* * *
Mandato: postale, si riscuote; elettorale, si paga.
Maldicenza: sorella timida della calunnia.
Menzogna: la vita romanzata.
Merletto: piccoli buchi molto cari.
Mitologia: il più antico romanzo popolare.
Misantropia: il fatto di non poter sopportare negli altri i difetti che ci sono propri.
Morire: l’ultima cosa da fare.
* * *
Negro: uomo d’origini oscure.
Niente: segno particolare.
Numero: certificato di vita dato agli zeri.
* * *
Odio: sentimento che avvicina gli uomini.
Opinione: la verità di ciascuno.
Orchestra: gruppo di suonatori che
si lasciano condurre a colpi di bastone.
Ovazione: manifestazione di gioia con la quale si saluta la fine d’un discorso.
* * *
Pace: felicità dei popoli e delle famiglie, che si ottiene con la battaglia.
Parola: cosa che vale così poco che la si dà.
Pedone: il maggiore ostacolo alla circolazione.
Pedone.
Polacco: popolo sul quale si tengono discorsi di corridoio.
Primavera: stagione che ci consola d’avere un anno di più.
Progresso: catalogo delle novità.
* * *
Questua: maniera elegante di chiedere la borsa senza la vita.
Questua.
* * *
Rarità: ciò che si trova sempre.
Realtà: il rovescio del sogno.
Reggipetto: sinonimo di paracadute.
Rime: due sorelle gemelle, delle quali soltanto la seconda si fa pregare.
Rivoltella: il dio Pan... Pan.
Russare: musica da camera.
* * *
Schiaffo: colpo di mano.
Sentimento: bagaglio ingombrante.
Serpente: ondulazione permanente.
Spazzola: peli che fanno drizzare i capelli in testa.
Spiegazione: punti sugli i, pugno sul naso.
Suocera: l’avvocato della parte avversaria.
Superstizione: la religione senza catechismo.
* * *
Tappeto: un disgraziato che viene battuto dope esser stato calpestato coi piedi.
Tartaruga: una casa che cammina a malgrado della crisi.
Tesoro: nome dato qualche volta a una donna che lo spende.
Tragedia: nobile collaborazione della spada e del rasoio.
Tragedia.
* * *
Ufficio: sinonimo di dormitorio.
* * *
Vagabondo: turista involontario.
Ventaglio: il balcone dello sguardo.
Vetriolo: un prodotto da lanciare.
Vetriolo.
Vipera: lingua in salsa piccante. * * *
Zelo: mostrane se vuoi, ma non farne mai.
Zizzania: spirito di famiglia.
Collezione: Diorama 05.09.34
Etichette: disegno, Joseph Hémard
Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Il dizionario degli umoristi,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 06 dicembre 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/1731.