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Titolo: Libri della settimana

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1934-05-23

Identificatore: 1934_244

Testo: Libri della settimana
Premio Fusinato
Il Consiglio della Fondazione Fusinato, che presiede Giannino Antona Traversi, ha assegnato il premio dell’Anno XII al racconto Quel quarantotto! di Augusto Monti (ed. Ceschina, Milano 1934 - L. 12), prima parte della « Storia di papà » che il Monti promette di continuare, e che ha avuto il suo prologo cinque anni fa nei Sanssössi dall’autore presentati come una « cronaca domestica piemontese del secolo XIX ». Dato che il premio Fusinato è da attribuirsi ogni anno ad un’opera in prosa « che abbia carattere nobilmente popolare e sia intesa a educare ed esaltare sentimenti civili nazionali patriottici nella gioventù e in tutto il popolo italiano » è chiaro che la segnalazione del racconto del Monti ha il valore d'un giudizio critico e morale molto preciso. Quel quarantotto! meritava il riconoscimento dei valentuomini del premio Fusinato per la sua limpida onestà artistica e per il suo contenuto psicologico ed etico. Siamo anche qui, come nei Sanssössi, in piena cronaca domestica. È il babbo che riprende a sfogliare il quaderno dei suoi ricordi, « la geremiade eterna di papà intonata a me da lui le mille volte in quelle interminabili gite a due per Torino e dintorni, ascoltata da me piccolo tante volte con ogni volta rinnovata commozione ». La quale commozione è quella che dà la patina, forma il fascino dei Sanssössi, racconto autobiografico dove un ambiente ed un’epoca sono ricostruiti con esattezza documentaria e con sentimento lirico. Vi si descriveva l’inurbamento torinese d’un mugnaio-letterato delle Langhe, il babbo dell’autore, un ventennio dopo il trasporto della capitale: Torino era allora in pieno travaglio di trasformazione e crescenza, dalla città municipale stava per uscire la grande città moderna, finita la capitale politica nasceva la capitale dell’industria. Su questo fondale tirato su con perizia e conoscenza, si svolgono i « colloqui » tra padre e figlio che formano la sostanza poetica del racconto, in cui è felicemente realizzata la graduale fusione di due anime, quella dell'uomo di cinquant’anni e quella del bambino di dieci. Nel nuovo racconto, Quel quarantotto!, il padre risale indietro a Napoleone, poi rifà il cammino su per i viottoli, e i viaioni del Risorgimento veduto attraverso una suite, di scene famigllari che si svolgono nella campagna piemontese dove sono tenacemente custodite memorie e virtù e la fede d'un popolo disciplinato e provatissimo alle sue secolari istituzioni (La lettura dei libri del Monti può appunto essere, per un lettore di fuori, una chiave del carattere subalpino). Vive le figure, animato l'ambiente, franche le passioni, anche in Quel quarantotto! Nel quale racconta il posto, che nell'economia dei Sanssossi era occupato dai rapporti, tra padre e figliolo, è tenuto da quelli del padre con un suo fratello arciprete. Ed è in quella evocazione di care immagini e di cari luoghi e momenti, che il Monti raggiunge il tono lirico felice. Dalla cronaca domestica scaturiscono insegnamenti di vita, moralità: come già i Sanssössi, anche Quel quarantotto! punta sull’ùnica eredità certa e buona e feconda che noi siam destinati a lasciare ai nostri figli », cioè l’eredità dei sogni non avverati, dei desideri non esauditi, delle imprese abortite. « — Ma tu, pur se manco io, sarai buono a proseguir da te? — Sì, papà ».

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 23.05.34

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “Libri della settimana,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 16 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/1609.