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Titolo: Notizie sul Premio Viareggio

Autore: Lando Ferretti

Data: 1934-05-23

Identificatore: 1934_241

Testo: Notizie sul Premio Viareggio
Al sesto anno di vita, il Premio Viareggio vede salire la sua « moneta » dalle cinquemila lire iniziali a venticinquemila. Ricco, oltreché classico, premio è, dunque, quello che sarà assegnato la prima domenica del prossimo agosto nel corso della tradizionale festa viareggina.
Per arrivare a questa cifra, veramente cospicua, si è passati attraverso tappe intermedie; ma, forse, il progressivo arricchirsi della massima tenzone letteraria d’estate è rimasto un po’ in ombra, a causa del frazionamento, sempre fatto dai giudici, della somma messa a loro disposizione. La verità è che mai, negli scorsi anni, tra i libri presentati al concorso, se ne è visto uno talmente superiore agli altri da meritare intatta la cifra tonda del premio; e, d’altra parte, hanno preoccupato la giuria ragioni varie, plausibili, anche se di natura non strettamente estetica, come desiderio di incoraggiare giovani scrittori e di sovvenirne altri non più giovani, proposito di dare un riconoscimento a ciascuno dei « generi » (se ci si può esprimere ancora così, tanto per intenderci) letterari, dal libro di pura fantasia al romanzo storico, dalla raccolta di liriche al dotto studio filologico...
Ma, soprattutto, abbiamo sentito più volte i giudici lagnarsi che, per il fatto di dover considerare agli effetti del premio soltanto i libri regolarmente iscritti alla gara, non era loro consentito di laureare a Viareggio l’opera apparsa veramente come la migliore dell’annata.
Nell’avere ascoltato queste lagnanze, provvedendo al relativo sostanziale cambiamento del bando di concorso, consiste il rinnovamento del sesto Premio Viareggio ed il valore di questa gara, che supera la stessa cifra-primato di venticinquemila lire poste in palio tra gli scrittori italiani.
Quest’anno, dunque, a Viareggio non si premierà uno (o più d’uno), tra i libri presentati al concorso, ma si coronerà, in piena libertà di scelta, un’opera apparsa per la prima volta in volume negli ultimi dodici mesi.
Non è chi non veda il vantaggio grandissimo di non porre limiti alla scelta dei giudici: mentre per il passato si trattava di conferire un primato relativo, ora si tende a stabilire un primato assoluto fra tutta la produzione libera nazionale dell’ultimo anno.
Si aggiunga che ai concorsi precedenti, salve lodevoli eccezioni, gli scrittori « arrivati » non concorrevano, per paura di una bocciatura; quindi la mancanza di ottimi libri. Sola osservazione possibile contro la « formula » libera adottata: la difficoltà ai giovanissimi, agli ignoti, di farsi avanti. Ma si risponde che, anzitutto, alla giuria, numerosa, varia, difficilmente sfugge un libro che valga davvero; inoltre, gli oscuri che credono di avere scritto qualcosa di buono opprimono, come e più degli anni scorisi, coi loro sudati parti, i giudici viareggini...
All’atto pratico come si attua la scelta? Ecco: entro il 30 giugno ciascuno dei tredici giudici fa pervenire alla presidenza del Premio un elenco di (al massimo) cinque libri da sottoporre al giudizio collegiale. Se ciascun giudice segnalasse il massimo consentitogli di cinque libri, e se (ciò che appare inverosimile) la scelta di ciascun giudice non coincidesse, neppur parzialmente, con quella degli altri, si avrebbe un totale di 65 libri da giudicare, assai più ristretto per quantità del complesso di circa 300 dell’ultimo anno, e, qualitativamente, di gran lunga superiore.
Ma è presumibile che i libri da giudicare collegialmente a Viareggio non saranno più di 40; sicché il premio potrà venire assegnato con profonda conoscenza delle varie opere, e senza perdita di tempo imposta dall’esame di lavori assolutamente inferiori ad ogni più arrendevole benevolenza.
La nuova « formula » del Premio, ha reso questo — come si direbbe in gergo sportivo — più «aperto»: chi potrebbe, a meno di tre mesi dalla sua assegnazione, indicare un favorito? Qualche lume, forse, ci verrà dalle feste del libro, attualmente in corso, non fosse altro come indicazione dei gusti del pubblico: gusti, tenuti in largo conto dalla giuria del Premio Viareggio.
Perché se è vero che questo consesso, dal numero augurale di 13, vanta due celebrità accademiche — Bontempelli e Pirandello — e scrittori chiarissimi, non è men vero che di esso fan parte giornalisti ed anche uomini politici... Vi è, cioè, largamente rappresentata quella opinione pubblica mediamente colta che è garanzia contro il prevalere di opere apprezzabili solo da minoranze di iniziati. Quello che si cerca e si spera di trovare e di premiare è, infatti, il libro apparso alla maggioranza dei critici e dei lettori come il migliore dell’annata, senza per altro escludere che l’acume della giuria possa condurre ad una « rivelazione »; in quest’ultimo caso, però, dirà poi il consenso degli altri se i giudici di Viareggio ebbero buon fiuto.
Accanto al Premio letterario si avrà ancora, a Viareggio, il Premio cinematografico, anticipatore — quanto a « formula » di gara — del suo maggior fratello: si tratterà, infatti, di premiare, come già fu fatto lo scorso anno, il miglior film italiano e il miglior film straniero proiettati sui nostri schermi nell’ultimo anno, senza alcun obbligo d’iscriversi alla gara da parte degli interessati. Nessuna concorrenza, dunque, col « festival » cinematografico veneziano (che avrà svolgimento contemporaneo a quello delle manifestazioni viareggine) perchè a Venezia, anziché a premiare i migliori lavori del passato, si tende a offrire in visione film inediti, orientando l’opinione cinematografica per l’avvenire.
Lando Ferretti.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 23.05.34

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Citazione: Lando Ferretti, “Notizie sul Premio Viareggio,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 16 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/1606.