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Titolo: Dono dell’ora

Autore: Glauco Natoli

Data: 1933-11-08

Identificatore: 1933_482

Testo: Dono dell’ora
Dono dell’ora, ecco, l’antica grazia riaffiora dal tuo occhio stanco: oltre il cinerino agrumeto — garruli nidi svegliano il meriggio — balza l’onda rapace ancòra sulla chiostra dello scoglio.
E vi si stende e giace immobile sul fondo d’un acquario che rispecchia il tuo viso, una conchiglia. E in te ritrovo l'alto cielo, l’abisso meridiano del sole e il lento sonno ch'era sollievo all'indocile sangue.
Meraviglia, la candida, marina mi leviga com'alga e intendo la bàttima loquace richiamare il fuggevole flutto:
la mia vita che quieta si distende
e ricompone il tempo
che s’è franto in labili apparenze.
Oh, ma non dura questa immobilità da cui rinasco!
Già le palme fremono nel vento con ansioso moto di braccia e l'ombra si raduna sul mio volto immerso nella terra.
Quella terra ove il cuore tenta felici approdi ed amorosi sogni ritesse: ed è inutile voglia poi che nell'immutabile forma del monte eternamente muore la mutevole spoglia
d'uomo, ch’io porto.
Glauco Natoli.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 08.11.33

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Citazione: Glauco Natoli, “Dono dell’ora,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/1292.