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Titolo: L’estate dei paesi

Autore: Giuseppe Villaroel

Data: 1933-08-02

Identificatore: 1933_342

Testo: L' estate dei paesi
Nel torpore, sotto il sole, il paese si addormenta e i vigneti si accartocciano al tremore arso dell’aria. La montagna si scolora e una vela solitaria, sopra il mare di alluminio, dóndola sonnolenta.
Evadono le strade nelle azzurre lontananze.
Dietro le porte socchiuse c’è un parlottio di comari. Vibra, negli orti stanchi, un ronzìo di alveari.
E il sobbalzare dei carri dà il senso delle distanze.

Nella piazza un mendico, accosciato sui gradini della chiesa, giace inerte come un arido sasso. Trotterella, sgomento del silenzio, a muso basso, qualche cane randagio dietro i muri dei giardini.
Il sagrestano sì appisola sulla soglia del convento con le braccia sui ginocchi e la testa che vacilla.
Si lamenta un pianoforte nel sopore della villa e scricchiolano sulle torri le bandieruole del vento.
Quando giunge un forestiero con la macchina rombante s’agitano le tendine e si accostano gli usci.
Passano nelle case impercettibili frusci, occhi lucidi d'amore accompagnano il viandante.
Poi s’affonda nella sera ogni valle d'intorno e il cielo trasparisce sulla quiete campestre.
Gli uomini al crocevia, le donne alle finestre e il paese si smemora nella fuga del giorno.
Giuseppe Villaroel.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 02.08.33

Citazione: Giuseppe Villaroel, “L’estate dei paesi,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/1152.