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Titolo: All’insegna delle Belle Lettere

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-06-07

Identificatore: 1933_277

Testo: NOTIZIARIO
All’insegna delle Belle Lettere
* Liliana Scalero ha pubblicato presso l’editore Maglione di Roma una nuova traduzione in versi del primo Faust di Goethe, che verrà lanciata in occasione della Fiera del Libro a Via dell’Impero.
* La « Prora » alla Festa del Libro di Roma presenterà Noi miliardari della fantasia, le nuovissime « sincopatie » di Farfa, presentate da S. E. Marinetti.
* È uscito il secondo numero del Quadrante, la rivista diretta da Massimo Bontempelli e da P. M. Bardi. Si apre con la « ricostruzione del discorso pronunciato dal Duce il 28 aprile per il cinquantesimo anniversario della Società degli Autori » che è una dichiarazione di certezza nelle forze dello spirito e dell’intelligenza italiana. Le parole del Duce sono seguite da una nota di Bontempelli che ne commenta le frasi salienti. Ecco, per esempio, il commento della frase: « Io non trovo che la letteratura italiana è negata al romanzo ». « E diciamo addirittura — avverte Bontempelli — all’arte narrativa. Chi può dirlo, se non per vanità personale qualche scrittore portato da natura ad altre forme? Da Boccaccio e Dante al Boiardo, dall’Ariosto al Manzoni, da Nievo a Verga, tante smentite. Comunque, la letteratura narrativa sarà probabilmente l’arte caratteristica del nostro secolo, come il teatro tragico fu dei Greci, come le arti del disegno dell’Italia dal Tre al Cinquecento, come il melodramma dell’Italia del Sette e dell’Ottocento. Oggi anche la musica, anche la pittura e la scultura, anche l’architettura, a ben guardare, hanno tendenze narrative ». Bontempelli conclude con un’altra citazione mussoliniana, dal discorso dell’agosto 1930 per l’inaugurazione della nuova sede romana della « Società degli Autori ed Editori », Mussolini allora disse: « Gli autori debbono essere animati da un grande spirito d’iniziativa. Si facciano conoscere; se è necessario si impongano ».
* A giorni l’editore Giuseppe Carabba metterà in vendita un’antologia di Enrico Falqui e Aldo Capasso, Il fiore della lirica italiana dalle origini ad oggi, alla quale è preposto un saggio di Alfredo Gargiulo sulla genesi storica dell’idea di lirica. Al principio d’una lunga nota illustrativa del carattere dell’opera, Falqui e Capasso non si nascondono che c’è chi potrà rimanerne sconcertato. Tuttavia il libro è tale che dovrà rivelare certa quasi segreta utilità a chiunque voglia e sappia consentire alle sue suggestioni. Se è palese che l’idea odierna della Lirica è diversa da quella di altre epoche, lo scopo dei compilatori dell'antologia è stato quello di applicare, in ostinato rigore, il criterio della loro epoca, sì che forse l'antologia potrà un giorno essere considerata come espressione significativa del periodo di tempo in cui nasce.
* Esce nella Biblioteca Sansoniana Straniera la traduzione del Sogno d'una notte d'estate di Shakespeare, dovuta a Giulia Celanza, nota e benemerita traduttrice di poeti inglesi, tra i quali lo Swinburne. Il volume curato dalla Celanza coincide opportunamente con la rappresentazione fiorentina del lavoro scespiriano del quale offre una versione sotto ogni aspetto accurata, fedele e artisticamente pregevole.
* La Casa editrice Slavia pubblica in terza edizione I fratelli Karamazov di Dostojèvskij, iniziando con essa la ristampa in serie economica, a prezzi ridotti, dei numerosi capolavori esauriti nella sua collezione di traduzioni dirette, integrali e fedeli: Il Genio Russo, comprendente, come è noto, le opere complete dei cinque maggiori classici, Dostojèvskij, Tolstòj, Turghènjev, Gògol e Cèchov. Riprende così il suo ciclo, ma rivolgendosi ad una più vasta cerchia di lettori, quella impresa editoriale di alta cultura che, iniziata qualche anno fa, ebbe l’onore dei più alti riconoscimenti e dei più calorosi e vasti consensi, giungendo, con una serie ininterrotta di successi, al suo 54° volume.
* Nei Libri del mare, la collezione edita dalla Casa P. De Fornari di Genova a cura della Lega Navale Italiana, uscirà prossimamente un nuovo romanzo di Luigi Motta, intitolato La nave del mistero.
* Novità di Mondadori: Le Solitudini, prose di Guido Manacorda; e La stellata sera, liriche di Francesco Chiesa. Come è noto, l’ultima raccolta di versi pubblicata dal Chiesa è del 1921; che egli abbia preferito per dieci e più anni scrivere racconti e romanzi può dipendere da parecchie ragioni, oscure forse all’autore stesso: anche il nostro spirito piega di qua e di là come gli alberi e le fiamme al vento. Nessun proposito deliberato; tutt’al più una specie di nuovo ritegno a metter fuori, come dissueta, la sua voce; un disdegno di alterarla. Poi, un giorno (sia audacia, sia altro) ecco che l’uomo rimasto sempre un po’ fedele all’antica passione, si decide a pubblicare versi disciplinati, come oggi usa poco; versi scevri di sensi ermetici. E con un titolo quasi sentimentale!...
* La Studio Editoriale Moderno di Catania annunzia la pubblicazione di un nuovo volume di Vito Mar Nicolosi, Loro e noi, che vuole rappresentare il legame esistente fra le generazioni che fecero la guerra e il Fascismo, la continuità della lotta e del sacrifizio per lo stesso ideale, il senso della nuova vita che i giovani infondono nelle esistenze degli adulti già tanto provate.
* Il premio letterario della Latinità istituito dall’Accademia Latinitas per un’opera non francese ma scritta da uno scrittore latino e tradotta francese, è stato pubblicato nelle « Nouvelles Editions Latines » con una prefazione di Valery Larbaud, della quale riportiamo la conclusione:
« È per servire una rinomanza che merita di farsi più grande, che si è voluto porre all’inizio di questa collezione un nuovo libro tradotto di Sibilla Aleramo. Si aveva la scelta fra i quattro volumi di prosa ch’ella ha dato dopo Il passaggio: due romanzi recenti, Amo dunque sono e Il frustino, e le sue raccolte di saggi: Andando e stando e Gioie d'occasione. Ci si è fermati su questi due ultimi volumi, per scegliervi un buon numero di saggi caratteristici e nello stesso tempo più specialmente interessanti per il pubblico francese: e al libro cosi costituito si è dato il titolo della seconda delle raccòlte italiane: Joies d'occasion. Sono invero i saggi d’un poeta; e vi si troverà oltre alle qualità della prosa narrativa dei romanzi e della prosa poetica che forma il grande incanto del Passaggio, un vigore e una finezza di pensiero, e una acutezza d’intuizione assolutamente singolari, e tanto più degni d’ammirazione in quanto che freme in ogni pagina anche quella profonda sensibilità femminile che caratterizza Sibilla Aleramo ».
* Di Giorgio Imbriani, che fu caro al Carducci giornalista, oratore, propagandista, detenuto politico, il nostro Risorgimento parla pochissimo. Sulla sua vita e sulla morte hanno lasciato pochi cenni la Jessie Withe Mario, Achille Bizzoni ed il generale Ricciotti Garibaldi, che lo ebbe, soldato prima e ufficiale poi, nella quarta brigata. Tutto quello che si può leggere di meno incompleto sulle tappe dell’umile e dimenticato eroe è raccolto in un albo edito nel 1871 dai fratelli Testa di Napoli: vi si trovano le cronache delle onoranze, i giudizi della stampa sull’eroe, i pochi scritti di propaganda e le corrispondenze che l’Imbriani inviò dalla Borgogna a vari quotidiani italiani. Ora alla vita breve e ardente di Giorgio Imbriani consacra un pregevole e appassionato saggio G. A. Castellani. Il saggio, pubblicato nella rivista Irpinia, alcuni mesi fa, vede ora la luce in opuscolo della tipografia Pergola di Avellino.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 07.06.33

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Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “All’insegna delle Belle Lettere,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/1087.