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Titolo: I compiti degli scrittori e il nostro "censimento del giovani"

Autore: Non firmato (Lorenzo Gigli)

Data: 1933-04-19

Identificatore: 1933_210

Testo: I compiti degli scrittori
e il nostro «censimento dei giovani»
Un lettore ci segnala questo brano del discorso che il Duce pronunziò all’inaugurazione della sede romana della Società degli Autori, il 1° agosto 1926. A quasi sette anni di distanza lo ripubblichiamo, e non a. titolo commemorativo:
« Quale deve essere la missione degli scrittori italiani nel periodo storico che attraversiamo? È evidente che io taglio fuori dalla famiglia degli scrittori italiani, esilio dalla Repubblica delle lettere tutti coloro che fanno del mercantilismo puro e semplice e che non sono ispirati da ragioni d'ordine superiore spirituale. Anche qui vi sono delle gerarchie da stabilire, vi sono dei valori da difendere. Non si può mettere tutti allo stesso livello. L'eguaglianza è antinaturale e antistorica.
« Il vostro compito, il compito di coloro che creano? Bisogna che tutti gli scrittori italiani, all'interno e soprattutto all’esterno, siano i portatori del nuovo tipo di civiltà italiana. Spetta agli scrittori fare quello che si può chiamare imperialismo spirituale nei teatri, nei libri, nei. trattati, nelle conferenze, far conoscere l’Italia, non soltanto in quello che essa ha di grande, non soltanto nel passalo, perchè non dobbiamo fermarci al passato. Bisogna produrre qualche cosa di. nuovo che abbia il sigillo inconfondibile del nostro tempo. Portare all’estero la conoscenza della nuova Italia, così come l’ha fatta la guerra e come la sta facendo la Rivoluzione fascista. Se io getto un colpo d'occhio al panorama universale trovo che siamo ai primi passi e forse, in qualche cosa, stiamo perdendo terreno. Lo Stato può far molto, ma anche gli autori debbono essere animati da un grande spirito di iniziativa. Si. facciano conoscere, se è necessario si impongano. Vi sono in Europa e nel mondo molti popoli che sono ancora in uno stadio non molto elevato di civiltà, che non possono vantare i millenni della nostra storia. Dobbiamo noi essere i loro educatori, dobbiamo noi conquistarli col fascino della nostra creazione spirituale. Questo aiuterà molto anche la politica. Il libro ha qualche volta il valore di una ambasciata; qualche volta il successo di un'opera teatrale all’estero ha un grande valore, forse superiore a quello di un discorso politico. Perchè?
Perchè sono queste le forme che vanno alle grandi masse, a milioni e milioni di individui, che toccano il profondo cuore di una vasta massa di popolo e fanno conoscere l'Italia.
« Voi avete l'obbligo di adempiere a questo compito. E come gli scrittori del Risorgimento fecero conoscere i dolori, la schiavitù e le speranze dell'Italia, così gli scrittori del dopoguerra e del Fascismo debbono far conoscere questa nostra Italia in tutte le manifestazioni delle sue attività e della sua multiforme vita ».
Meditino gli scrittori italiani queste parole del Duce, e le meditino soprattutto i giovanissimi. Ad essi ci siamo rivolti perchè abbiamo fede nelle loro forze e nella freschezza della loro fantasia.
Nel bandire, due settimane fa, il « Censimento degli scrittori giovani » dicevamo che, nella nuova atmosfera spirituale creata dal Fascismo, « c'è tutta una generazione giovanissima che avanza e alla quale bisogna preparare le strade; c’è una folla di giovani tra i venti e i venticinque anni che meritano d’essere aiutati... Il « Diorama Letterario » della Gazzetta del Popolo ha dunque pensato di aprire le sue colonne a queste forze nell’intento di metterne in luce i reali valori che spesso non riescono a farsi avanti da sé ».
Ripetiamo qui le norme che regolano il nostro « censimento »: tutti coloro che, non avendo superato i 25 anni di età, hanno pubblicato un volume di versi, un romanzo, una raccolta di novelle, un saggio critico o storico, ecc., sono invitati a mandare al « Diorama » i loro libri accompagnandoli con una fotografia recentissima e con un sintetico curriculum vitae, meglio coi dati biografici essenziali. Il « Diorama » prenderà in esame tutte le opere che gli giungeranno e si occuperà di quegli autori che meritano d'essere segnalati e incoraggiati. Si arriverà così al censimento che dovrà costituire non solo un elenco degli scrittori giovanissimi, ma anche un panorama delle tendenze e, infine, una sintesi di quella che è la novissima letteratura.
Per partecipare al censimento basta mandare i libri e i cenni biografici, in plico raccomandato, alla Gazzetta del Popolo - Sezione « Diorama Letterario » - Torino.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 19.04.33

Citazione: Non firmato (Lorenzo Gigli), “I compiti degli scrittori e il nostro "censimento del giovani",” Diorama Letterario, ultimo accesso il 17 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/1020.