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Titolo: Questa primavera

Autore: Diego Valeri

Data: 1933-05-17

Identificatore: 1933_251

Testo: Questa primavera
Pellegrina celeste, placata
la guerra dei venti, appari su la soglia della terra, t'affacci al cuor dei viventi, con un viso di vergine annunziata.
Ma io non so più che cosa chiudi tra l'esili braccia congiunte in croce; io non so più quale mi porti bene soave o male atroce, serrato sui piccoli seni nudi.
Ben sei tu — se ti guardo e respiro: tu, con attorno alla chiara testa la festa delle cose leggere vaganti: le rondini viola balenanti nell’innumerevole giro; le nuvole candide
che salgono lente la china del cielo, e gocciano latte e posano un diafano velo su le acque dei rii stupefatte; la danza sperduta delle farfalle, bianche con bianche, gialle con gialle; e le aperture del grigio orizzonte
su le plaghe serene lontane, azzurre, rosate, cristalline, dove abitano ancora le memorie bambine.
Sei ben tu, che scaldi le pietre del ponte
col tuo fiato, e ne cavi un odore
di fresco pane; che l'orto rivesti
di lampi verdi, e impennacchi le altane
di glicini aeree; che desti
il riso delle piccole onde turchine
su la distesa incolore
del mare...
Ma l'altro bene, tanto sperato, da te promesso a ogni tuo ritorno, il bene grande che serri sul petto, o dolce angelo spietato, celeste pellegrina apparita ancora una volta alle porte della mia malinconia, io più non so, che cosa sia: se una gioia infinita, o un dolor troppo forte.
E forse non è che la vita, non è che la morte.
Diego Valeri.

File: PDF, TESTO

Collezione: Diorama 17.05.33

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Citazione: Diego Valeri, “Questa primavera,” Diorama Letterario, ultimo accesso il 08 maggio 2024, https://www.dioramagdp.unito.it/items/show/1061.